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Gli effetti disastrosi sulla viabilità in piazza della Repubblica delle ultime modifiche apportate


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Articolo postato il: 30/11/2018
Autore: Elena Fanchini, Enrico Engelmann

Ci scrive Elena Fanchini:

"Piazza della Repubblica. Questa è la situazione del traffico dopo l'attivazione dei nuovi semafori con la nuova viabilità. I numeri sono il tempo di percorrenza dei vari tratti. Nell'ordine ieri sera ore 20,20, stamattina ore 8,40, ore 9,30 e 13,20 (dettaglio della zona e panoramica della città). Le e ripercussioni di questo capolavoro creano code fino alla via Melzi d'Eril e viale Elvezia (situazione alle ore 10,30). Le considerazioni sono: venendo da vittor Pisani se si deve svoltare a destra verso via Galilei/hotel Principe di Savoia si deve aspettare il semaforo (prima la svolta era libera); venendo dai bastioni/piazza Oberdan si può svoltare a destra verso Vittorio Veneto (il vecchio passaggio sulla sede tramviaria) ma la svolta è regolata dal semaforo, quindi vuol dire che la carreggiata già stretta si riduce a una corsia inoltre fatta la svolta ci si trova col semaforo rosso; ciliegina sulla torta venendo sempre da Oberdan non si può più svoltare in mezzo né a destra né a sinistra, si può SOLO andare dritto verso Monte Grappa (per svoltare a sinistra si deve prendere lo svincolo che attraversa la sede tramviaria) mentre in senso opposto, quindi da Monte Grappa a Repubblica la svolta a sinistra è consentita). Credo non ci sia bisogno di commentare...."

Questa testimonianza è importante, perché, caso mai ce ne fosse bisogno, dimostra che il traffico, la congestione, le "troppe macchine" sono problemi che non esistono malgrado la politica viabilistica del Comune, ma per colpa della sciagurata politica all'immobilità del Comune di Milano, che costruisce scientemente dei pretesti per portare avanti la sua politica di disincentivo alla mobilità privata!
Non siamo quindi di fronte a stupidità o ignoranza, ma a vero e proprio dolo, con un'amministrazione (ma ormai è così da varie amministrazioni) che usano i soldi dei cittadini per provocare loro dei disagi (e anche dei danni, come minimo economici).

Purtroppo le cose andranno sempre peggio, fino a che una fetta sufficientemente grande della cittadinanza non prenderà coscienza del problema e metterà in atto delle proteste incisive volte a danneggiare questa folle politica che sta mettendo in ginocchio la città, facendo fuggire sempre più servizi e attività produttive.

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