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L'AreaC è da abolire, non da modificare


Articolo postato il: 09/05/2016
Autore: Enrico Engelmann

Si leggono in giro articoli in cui si riferisce che il candidato di centrodestra Parisi sarebbe intenzionato a "migliorare" l'Area C, invece che semplicemente ad eliminarla.

Occorre essere chiari: l'unico miglioramento possibile, per l'Area C, è la sua completa eliminazione.
Il motivo è semplice: l'Area C è dannosa per la città e per l'economia cittadina, e comporta grossi disagi per molti, a fronte di vantaggi secondari per pochi.
Infatti, chi trae vantaggio dall'AreaC? Solo e soltanto quella (piccola) parte di abitanti del centro che stanno abbastanza bene economicamente da poter considerare del tutto irrilevanti il costi dell'accesso al centro (infatti anche i residenti devono pagare l'accesso, per quanto con alcune agevolazioni). Costoro, a fronte di un esborso economico per loro minimo, possono godersi di un centro più tranquillo e meno trafficato.

E qui basta! Per tutti gli altri cittadini (e sono la stragrande maggioranza) l'AreaC rappresenta invece un costo, un disagio e un danno.
  • Per chi abita in centro, e non è messo economicamente così bene, è un costo ingiustificato. Anzi, un costo inaccettabile, visto che è folle che si debba pagare un pedaggio per tornare a casa propria nella propria città!
  • Ma l'AreaC, per chi abita in centro, non è un costo solo una volta! E' un costo più volte: infatti chi vive nella zona interessata dall'AreaC deve anche pagare l'AreaC ai fornitori, ai manutentori, al medico che viene a fare la visita a domicilio e a tutti coloro che devono recarsi in centro con un proprio mezzo per fornire un servizio.
    Quindi, chi può dire che se a lui non gliene frega niente di dover pagare l'AreaC (direttamente e indirittamente), deve per forza di cosa essere messo molto bene economicamente! Di questi tempi un'elite molto ristretta!
  • Ovviamente l'AreaC rappresenta un danno per tutti i negozianti: checché ne dicano i soliti soloni ecotalebani, gli acquisti spesso si preferisce poterli fare muovendosi con l'auto, dato che capita facilmente di dover poi portarsi in giro pacchi pesanti/voluminosi/delicati. Ovviamente non è il caso se si deve comprare una penna stilografica, ma già un piccolo televisore o un vaso ricadono nelle categorie di cui sopra.
    Diversamente non si capirebbe il fiorire dei centri commerciali, spesso brutti e affollati, ma dove si può arrivare in auto e parcheggiare senza impazzire e senza costi aggiuntivi.
  • Ma l'AreaC rappresenta un danno anche per gli altri esercizi commerciali, quelli che non sono negozi. Vi è innanzi tutto il costo aggiuntivo per i fornitori, le difficoltà aggiuntive che questi devono affrontare (cercare su internet degli innumerevoli casi di persone che hanno avuto problemi con i sistemi automatici di pagamento dell'AreaC e hanno perso giornate, fra telefonate, ricerche, mail, etc...). Ma vi è poi soprattutto l'effetto cooperativo negativo: ogni elemento che rende meno appetibile l'accesso ad una zona tende a sfavorire l'insediamento di nuovi esercizi commerciali e a favorire il trasferimento verso altre zone di quelli già presenti. Ma ogni esercizio commerciale che si trasferisce altrove rende a sua volta la zona ancora meno appetibile (e, al contrario, più concorrenziale quella in cui si è trasferita), cosicché piccole modifiche delle condizioni generali possono avere, a medio e lungo termine, effetti drammatici e portare alla desertificazione pressoché completa di una zona.
    Non è un caso che ormai molte zone del centro sono completamente morte e, al sopraggiungere del buio, luogo di riposo per senza tetto di varia origine, cosa fino a qualche decennio fa impensabile!
  • Per quanto sopra, l'AreaC danneggia Milano nel suo complesso, non solo la zona del centro.


Per quanto riguarda l'altro preteso effetto positivo dell'AreaC, quello sulla qualità dell'aria, non occorrerebbe neanche più parlarne, dato che i dati pubblici e ufficiali dell'Arpa dimostrano in maniera incontrovertibile che (come prevedibile, i suoi effetti sull'inquinamento sono pari a zero.
Checché ne dica Maran, i dati non lasciano spazio ad interpretazioni e i grafici che si ottengono sono inequivocabili. Per un'analisi approfondita, si rimanda alla pagina Area C del libro Arcipelago AreaC!

E quali sarebbero poi i "miglioramenti" possibili?
Sembra che si tratti di tornare ad una formula stile Ecopass.
Siamo seri!
Ecopass era già privo di giustificazioni quando venne introdotto la prima volta, dato che già allora l'apporto delle automobili all'inquinamento da polveri sottili (l'unico ancora di qualche saltuaria rilevanza) era del tutto trascurabile.
Le norme che le automobili devono rispettare sono diventate da allora ancora più restrittive e quindi, a maggior ragione, ogni finalità ambientale di un nuovo Ecopass sarebbe assolutamente aleatoria e risibile.

Quindi, perché tanti scrupoli ad eliminare semplicemente l'AreaC? Due i possibili motivi, entrambi ugualmente inaccettabili:
  • Si vuole a tutti i costi un qualcosa che permetta di riservare l'accesso al prezioso centro alle elite (almeno preferenzialmente). In questo senso, permettere, con la scusa dell'inquinamento, l'accesso libero solo a chi ha un'auto di recentissimo modello (e perciò a chi sta meglio economicamente) sarebbe un ottimo sistema!
  • Non si vuole rinunciare alle entrate che porta l'AreaC (sia con i pedaggi di accesso, sia, soprattutto, con le multe).

Entrambi i motivi sono inaccettabili e un'amministrazione seria non può basarsi su di essi.
Il primo corrisponde alla pretesa di garantire vantaggi a pochi a danno di tanti utilizzando un pretesto truffaldino.
Il secondo è altrettanto inaccettabile, specie quando si va a sostituire un'amministrazione che ha praticato in maniera sfrenata la "politica del tassa e spendi". I soldi che il Comune mancherà di incassere abolendo l'AreaC non ci vorrà molto a recuperarli dal taglio degli innumerevoli sprechi e sperperi introdotti da Pisapia e dalla sua disgraziata amministrazione! Si tratta solo di trovare la volontà politica di farlo!
Dal canto loro i cittadini saranno sicuramente molto più bravi di qualsiasi amministrazione a spendere in modo utile e produttivo i soldi in più che gli rimarranno in tasca!

Riassumendo, dunque, signor Stefano Parisi, non ceda alla tentazione di fare il sindaco solo delle elite, o, peggio ancora, di fare il sindaco vampiro che pensa solo a come tirare fuori più soldi dalle tasche dei cittadini!
Quello che serve è un sindaco che faccia gli interessi di tutti quelli che lavorano e che permetta ad ognuno di avere più soldi in tasca per decidere in prima persona come spenderli!
Il dirigismo, quale che sia il pretesto, non aiuta nessuno, se non i parassiti! E chi pensa di darle il voto non è affatto interessato ad aiutare i parassiti!



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