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Area C: sentenza del TAR dà il via libera, poi sentenza Consiglio di Stato ferma tutto. Ma qual è il minimo comune denominatore? Ammesso che esista.


Articolo postato il: 06/09/2012
Autore: Lorenzo Giusti

Si è enormemente sottovalutata quella discutibile sentenza del TAR di marzo che poneva la sue fondamenta in un terreno melmoso* ...quella che dichiarava che "In un’ottica di bilanciamento degli interessi pubblici e privati, appaiono prevalenti gli interessi pubblici volti alla tutela della salute, dell’ambiente e della sicurezza della circolazione rispetto al sacrificio imposto agli interessi dei privati"
Se il principio che "la salute collettiva viene prima di qualsiasi altro interesse privato" dovesse essere applicato alla lettera ogni volta che se ne presenta l'occasione, credo che potremmo invadere i tribunali per ottenere la chiusura di metà di qualsiasi attività pubblica o privata ...dai produttori di energia elettrica alle pizzerie con forni a legna (per questi ci aveva già provato la Commissione Europea).
Quella sentenza evanescente continua a sostare nel limbo delle cose imperscrutabili (ma che ci scommetto un soldino, un
motivo ce l'ha e ben chiaro, ma qualsiasi esso sia non può essere espresso).
Ora ci si trova di fronte al Consiglio di Stato con una sentenza che non ha nulla a che fare nè con la precedente nè con la sostanza delle ragioni dell'esistenza di Area C (i giudici intravedono profili di illegittimità e/o di nullità del provvedimento perché "le previsioni pianificatorie generali sembrerebbero da tempo scadute" e perchè ritengono legittimo l’intesse del gestore di un parcheggio a ricorrere per difendere "l’indubbia lesione economica"causata dall'area a pedaggio).
Il giudizio sarà affidato nuovamente allo stesso Tar che si era adoperato ad emettere la sentenza sul principio della salute collettiva (che sembra in questa circostanza non essere più materia discriminante).
L'impressione è che istituzioni e magistratura stiano navigando a vista.
Ma sinceramente dubito che le cose siano così rosee.
E nel frattempo le uniche attività utili alla lotta all'inquinamento sembrano essere gli interventi sul traffico, dimenticandosi - consapevolmente - di tutti gli altri fattori responsabili evidenziati dai rilevamenti (ARPA tra gli altri) che individuano tra le cause di responsabilità maggiore rispetto alle emissioni prodotte dei veicoli, gli impianti di riscaldamento, gli impianti di produzione di energia elettrica e gli impianti di combustione dei rifiuti.
Fattori su cui media e amministrazioni dedicano una parola ogni mille di quelle che vengono riservate alle indelebili colpe dei veicoli a motore.

(*) Area C si è posta come obbiettivo principale quello di intervenire sulla congestione e solo marginalmente quello di abbattere gli inquinanti (come poi confermato dai fatti).
Come da dichiarazioni della giunta, operando la trasformazione da "Ecopass" (Pollution charge) ad "Area C" (Congestion charge).
http://milano.corriere.it/milano/notizie/cronaca/12_settembre_5/smog-ultimatum-Tar-Regione-piano-inquinamento-areac-2111692335983.shtml


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