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Si progettano le linee 4-5-6, ma quelle vecchie sono rimaste al palo

Articolo del: 14/06/2008
Autore: Thomas MacKinson

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Il cartello è ancora lì, un po’ ingrigito dalla polvere, ma parla ancora chiaro e promette: consegna lavori entro il 2005. Peccato che l’inaugurazione sia slittata di panettone in panettone e ora si guardi al 2010 con speranza. Fermata Dergano, uno dei prolungamenti della metropolitana milanese ancora in alto mare.


Perché mentre l’amministrazione di Milano spinge su nuove linee in chiave Expo, le vecchie glorie rimangono indietro: la linea Gialla da Dergano a Comasina (4 fermate, 3,9 km), la linea Verde nel tratto Famagosta - Assago (2 fermate, 4,8 km ) e la Rossa da Sesto San Giovanni a Monza Bettola (2 fermate, 1,9 Km). In molti casi i progetti affondano i piedi nel secolo scorso ma il capolinea non si vede ancora. E la gente convive con lo scavo e le ruspe continuando a sognare la metro sotto casa. Un ritardo, quello dei prolungamenti, che oggi torna di attualità perché tanto somiglia a quelli analizzati nell’inch iesta interna al Comune sul prolungamento della linea Rossa da Molino Dorino a Rho Fiera che ha fatto emergere un meccanismo perverso che finisce per assegnare premi milionari al posto delle penalità per l’impresa esecutrice che si attarda nei lavori.


Un esempio? Dalla redazione del progetto definitivo al progetto esecutivo del prolungamento della linea 1 sono passati tre anni e il conto economico è lievitato da 174 milioni di euro a 203. Ma che i ritardi possano fare la fortuna di qualcuno lo documenta proprio l’inchiesta interna al Comune sul lotto Molino Dorino-Fiera. Che ora getta una luce sinistra su tutti i ritardi in corso. C’è poi un ulteriore filo rosso che collega quell’episodio ad altri come il nome ricorrente dell’esecutore. Sia il prolungamento della Gialla che della Rossa è appaltato allo stesso general contractor, la cordata Ati Torno/Fiat che nell’ultimo anno ha subito una grave crisi finanziaria con centinaia di operai in cassa integrazione.

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