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«Via all'acquisto di trenta nuovi mezzi. Subito i bandi o non arriveranno in tempo»
Metrò, treni troppo vecchi
Corsa contro il tempo per Expo
A rischio età i convogli delle linee 1 e 2: la metà ha più di 40 anni. «Servono due anni per le prime consegne»

Articolo del: 11/05/2012
Autore: Armando Stella

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MILANO - L'«urgenza» del piano d'intervento è dettata dall'età, dalle frequenze e dai tempi. L'età: i treni dei metrò «rosso» e «verde» sono troppo vecchi e stressati per arrivare integri all'appuntamento con Expo. Le frequenze: la flotta attuale non potrebbe trasportare tutti i visitatori ai padiglioni, resterebbero a piedi circa ottomila passeggeri l'ora, almeno centomila al giorno, ci sono limiti tecnologici e strutturali insuperabili. Il tempo, infine: la burocrazia degli appalti e i ritmi delle imprese prevedono 20-22 mesi d'attesa tra la firma del contratto d'acquisto e il viaggio inaugurale dei primi convogli. Se Atm firmasse il contratto oggi, il processo di ammodernamento del metrò non inizierebbe prima del marzo 2014, a un anno dal debutto di Expo, forse persino troppo sotto. Urgenza è la parola chiave del progetto condiviso dalla municipalizzata dei trasporti con il Comune-azionista: è necessario ringiovanire il parco treni e bisogna fare presto. O meglio: siamo già in ritardo.

Atm pubblicherà entro fine mese il bando per la fornitura di 30 nuove vetture (l'avviso di pre qualifica è stato pubblicato il 23 aprile scorso); la giunta Pisapia è fortemente impegnata a garantire la copertura economica di 300 milioni di euro più Iva (da spalmare sui quattro anni di accordo tra l'Atm e il produttore); al momento, e a differenza delle ultime commesse, non sono previsti contributi da Stato e Regione. Sei mesi di lavoro duro e riservato per mettere a punto lo schema tecnico-legale della gara internazionale. Il «Progetto treni» è un'operazione strategica per il futuro di Atm e per il successo delle politiche di governo del trasporto pubblico. Bruno Rota, il manager chiamato alla guida del gruppo nell'ottobre scorso, ha ereditato una situazione delicata e sta forzando la mano al Comune pur di comprimere le fasi preparatorie e sbloccare le procedure. I tempi, si diceva, rappresentano la vera incognita per l'efficienza presente e futura del metrò di Milano. L'Expo non è solo un obiettivo. È l'imperativo.

Prestazioni, consumi, sicurezza di mezzi e impianti, livelli di affidabilità e guasti. Lo stato di salute del metrò va misurato sulla crescente domanda di trasporto pubblico e sulle ambizioni di una giunta che sta investendo molto sulla sostenibilità ambientale (vedi Area C). La carta d'identità dalla flotta è il primo aspetto critico: 28 treni su 67 della linea «rossa» (il 40 per cento) hanno già accumulato tra i 44 e i 50 anni di servizio; quattro convogli su dieci della «verde» viaggiano ormai dai primi Settanta. Per intendersi: 52 locomotori su 122, nel 2015, avranno sfondato la soglia dei 40 anni. È un problema? Sì: un treno vecchio si guasta quattro volte più di un Meneghino nuovo. Non solo. Con questa flotta Atm può offrire una corsa ogni 120-135 secondi e gestire picchi di 56 mila passeggeri l'ora sulla M1 e la M2: ma di qui a cinque anni i pendolari sfonderanno quota 63 mila, un flusso insopportabile per le attuali capacità di carico nelle stazioni.

Il bando di gara prevede l'acquisto di 20 nuovi mezzi per la linea «rossa» e altri dieci per la «verde». Atm ha poi programmato investimenti per l'acquisto di cinque Meneghino da AnsaldoBreda (50 milioni), le verifiche sui carrelli (40 milioni) e i cantieri sugli impianti elettrici (20 milioni). L'energia è un altro capitolo chiave nei piani di contenimento dei costi: un treno di ultima generazione consuma il 30 per cento in meno rispetto a una macchina prodotta negli anni 60/70. Ogni convoglio sostituito farà risparmiare ad Atm 55 mila euro l'anno

Commento: Ma come? Il potenziamento non era sta già promesso in concomitanza con l' entrata in vigore dell' Area C? E adesso dicono che per avere metropolitane decenti, forse non basterà aspettare l' Expo?
Ma Pisapia prende proprio in giro la gente, dunque!


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