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DUBBI A LONDRA E ANCHE A MILANO

Articolo del: 19/08/2008


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Le notizie che arrivano da Londra sul ticket d'ingresso non sono confortanti: la congestion charge nella City non funziona, almeno non quanto ci si aspettava. Gli ingorghi non si sono ridotti in maniera sensibile e lo smog è sì calato, ma in misura insufficiente. Il rapporto del Transport for London parla chiaro.


E la notizia rimbalza subito nel capoluogo lombardo, che ha sempre preso Londra come modello per l'istituzione dell'Ecopass. Anche a Milano, infatti, si discute sulla validità e l'efficacia del provvedimento di limitazione al traffico, che, ricordiamo, è in fase di sperimentazione e per ora è previsto sino alla fine dell'anno. E dopo? Cosa si farà? Una cosa sembra certa: indietro non si torna. Ma così com'è il ticket non convince.


Da una parte c'è l'assessore alla Mobilità, Edoardo Croci, anima del provvedimento, che sostiene di avere il conforto dei dati: l'Ecopass ha ridotto, se non lo smog, almeno il traffico, e la velocità dei mezzi pubblici è aumentata del 10%. Inoltre, ha aumentato la sensibilità dei milanesi al problema inquinamento: usano di più i mezzi pubblici e acquistano auto più ecologiche. "E se non ci fosse stato l'Ecopass a limitare il traffico, cosa sarebbe successo?", si chiede Croci.


Ma dagli stessi dati che cita Croci si apprende che lo smog, nel mese di luglio, tradizionalmente tranquillo sul fronte inquinamento, è stato elevato: anche se non si è mai superata la soglia di allarme, i valori di PM10 registrati in centro sono stati peggiori rispetto agli ultimi tre anni e più alti di quelli riscontrati in periferia, nonostante un meteo piuttosto favorevole, con discrete precipitazioni e ricambio d'aria. E anche gli incassi da Ecopass sono inferiori alle aspettative: 8 milioni di euro nei primi sette mesi di applicazione, contro i 24 attesi entro l'anno.


Così la maggioranza di Palazzo Marino è divisa: se Forza Italia, inizialmente critica verso Croci, ora sostiene l'Ecopass e ipotizza addirittura di estenderlo ad altre zone, la Lega chiede un referendum per consultare i cittadini e sostiene che sarebbe più utile chiudere il centro alle auto e istituire le targhe alterne nei momenti critici. Il dibatto è aperto, dunque, e del destino dell'Ecopass si deciderà nei prossimi mesi. Intanto, si guarda con attenzione a ciò che succede a Londra. E qualcuno a Palazzo Marino ipotizza una spedizione sul Tamigi per osservare da vicino effetti e difetti della congestion charge.



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