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Le odissee quotidiane nel racconto dei protagonisti «Il treno ha una sola carrozza Noi forzati della Como-Merone» In una sola mattina i viaggiatori della linea Milano-Varese si sono visti cancellare nove treni

Articolo del: 19/12/2008
Autore: Claudio Del Frate

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MILANO — Due dei mezzi che ieri mattina avrebbero dovuto uscire dal deposito di Novate non ne hanno voluto sapere di muoversi di un passo. E così in una sola mattina i viaggiatori della linea Milano-Varese si sono visti cancellare nove treni. Possono ritenersi fortunati i loro «colleghi» di Lecco che hanno avuto a disposizione tutte le corse come da orario, ma con un equanime ritardo di 30-35 minuti circa: una ditta che nella notte stava eseguendo dei lavori sui binari ha «sforato» con i tempi e non ha liberato la via quando i convogli hanno ripreso a circolare.


Basta questo per capire che anche ieri per molti pendolari lombardi la giornata è stata una di quelle da dimenticare. Guai a farci il callo, però: i loro rappresentanti hanno puntualmente raccontato per filo e per segno quanto accaduto nel corso della riunione di ieri pomeriggio al Pirellone, che a tratti si è trasformata in un vero e proprio «sfogatoio». Alle grane di Varese e Lecco vanno aggiunte quella della linea da Mortara, che ieri ha patito una sorta di reazione a catena degli intoppi: anche qui una gru che stava eseguendo dei lavori s'è «piantata» in mezzo ai binari, poi un locomotore ha cominciato a procedere a singhiozzo (facendo da «tappo» ad altri treni che seguivano) e infine s'è verificato un incidente a un passaggio a livello.


Storie di tutti i giorni, si dirà, come quella vissuta da Filippo Boscagli, utente della Lecco-Milano: «Negli anni scorsi sono stati raddoppiati 14 chilometri di binari, spendendo oltre 200 milioni di euro — racconta — tra cui fondi per l'alluvione della Valtellina. Questo renderebbe possibile percorrere la distanza in 34 minuti, per un diretto. Ma l'orario di Trenitalia, nonostante l'enorme spesa, la quantifica in 41 minuti. Che sarebbero un sogno: l'altro giorno siamo arrivati a Milano dopo ben 95 minuti». Un piccolo record se lo aggiudica però una tratta minore, la Merone-Como. «Fino a tre giorni fa — racconta Cristina Vaccani — questo treno la mattina aveva cinque carrozze; adesso ne è rimasta una sola. Con il risultato che oltre 50 persone viaggiano pigiate come sardine, mentre l'altro giorno ben 90 viaggiatori sono rimasti a terra perché non sono potuti fisicamente salire a bordo».



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