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Automobilisti stangati: le multe sono più care e da pagare in 5 giorni

Articolo del: 10/01/2011
Autore: Marta Bravi

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L’anno nuovo ha portato con sè brutte notizie per gli automobilisti: dal 1 gennaio in tutta Italia per l’adeguamento all’inflazione aumentano, di qualche euro, gli importi delle multe. La seconda brutta notizia è che si accorciano i tempi per pagare: da quindici giorni a cinque, dopodiché scatteranno i costi di notifica. Il problema è che non c’è una data precisa da segnare sull’agenda: l’entrata in vigore del provvedimento è legata all’esaurimento delle scorte dei libretti prestampati dei vigili. «Quando finiranno quelli con la dicitura “15 giorni” si passerà a quelli da “5 giorni”» spiega l’assessore alla Mobilitò e vicesindaco Riccardo de Corato. Da quel momento trovato il cedolino sotto il tergicristallo si avranno a disposizione solo cinque giorni per pagare la multa «al netto» dell’importo. Scaduti i termini l’infrazione verrà spedita a casa, ma l’operazione costerà altri 11 euro per le spese di accertamento e notifica. Dalla data della notifica si hanno poi 60 giorni di tempo per saldare l’infrazione. Attenzione però: il discorso non vale per i verbali accertati con telecamere. In questo caso gli 11 euro vengono comunque addebitati al conducente indisciplinato. Un costo, quello di notifica, che sale addirittura a 14 euro se l’automobilista abita fuori Milano.
Risultato delle modifiche di fine luglio al codice della strada che accorciano i tempi, concessi ai comuni, per spedire a casa la notifica. Le amministrazioni locali hanno 90 giorni e non più 150 per fare il loro dovere, i cittadini 5 anziché 15. Il rischio per i cittadini distratti è quello di dimenticarsi della novità - i tempi ridotti - «regalando» quindi 11 euro ogni volta alla casse di Palazzo Marino. Venendo invece agli aumenti: l’adeguamento all’inflazione vale il 2,4% delle sanzioni amministrative per le violazioni del codice della strada. Il ritocco in alto delle multe riguarda tutti gli importi che non siano stati aggiornati negli ultimi due anni.
Ecco allora che la sosta vietata in seconda fila, forse l’infrazione più diffusa nella nostra città, aumenta di 1 euro, passando da 38 a 39 euro. Lo stesso vale per la sosta nelle aree riservate al carico e scarico e durante il lavaggio della strada. Parcheggiare l’auto sul marciapiede «costerà» due euro in più, 80 e non più 78. Ancora più salato diventa il passaggio con il semaforo rosso: qui l’aumento è di ben 4 euro, che fanno lievitare l’infrazione da 150 a 154 euro.
Ricordiamo, anche se non è una novità, che per fare ricorso al giudice di pace bisogna pagare 33 euro di «contributo unico» se si tratta di una multa inferiore a 1.100 euro, se superiore sono 77 euro più otto marche da bollo.

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