Scopri i tesori di Milano su
www.milanofotografo.it
sostrafficomilano.it
Sito per la difesa della mobilità a Milano e Lombardia

Atm, aumentano i biglietti urbani
ecco la sorpresa del dopo-elezioni
Il piano dell'azienda in difficoltà per tagli e prelievi di dividendi è già in Comune. L'obiettivo
è rastrellare 60 milioni. Un euro e 10 per lavoratori e studenti, da 1,20 a 1,40 per gli altri

Articolo del: 16/01/2011
Autore: Oriana Liso

Vai all' articolo originale

Un aumento secco compreso tra 10 e 40 centesimi sul biglietto Atm, dopo dieci anni di tariffe bloccate. Una progressione, modulata tra lavoratori, studenti, milanesi residenti e utilizzatori occasioni, che segna la rivoluzione del biglietto Atm. Una promessa elettorale della prima campagna di Letizia Moratti targata 2006, quella della corsa a 1 euro, che ora non potrà riproporre: perché il piano che Atm sta sottoponendo al suo azionista unico, Palazzo Marino, come novità da adottare all’inizio del 2012, o comunque dopo le elezioni comunali, prevede di coprire i sanguinosi tagli del governo ai finanziamenti del trasporto pubblico locale con un aumento netto del prezzo dei biglietti.

Tre le future classi di pagamento: la prima è quella di lavoratori, studenti, anziani e categorie deboli che vedranno passare il costo del biglietto fino a 1 euro e 10 centesimi. La seconda fascia sarà quella dei cittadini residenti a Milano: per loro Palazzo Marino e Atm stanno pensando a una sorta di bancomat, una carta della mobilità elettronica per viaggiare sui mezzi pubblici, dai tram ai treni, e pagare il parcheggio o l’affitto dell’auto in car sharing. Caricando la tessera, i milanesi potranno usare la rete Atm al costo di 1,20 euro a singolo viaggio. Ma il vero salasso arriverà per i non residenti a Milano e per gli stessi milanesi che usano saltuariamente i mezzi e quindi non si doteranno della card comunale: per loro ogni viaggio da 75 minuti costerà tra i 30 e i 40 centesimi in più rispetto all’euro di oggi.

Come giustificare aumenti così consistenti ai cittadini? La carta che Atm e la futura amministrazione si giocheranno sarà appunto quella di mettere sul tavolo, tra le motivazioni, i continui tagli ai finanziamenti pubblici, uniti ai dividendi straordinari che il Comune per due anni consecutivi si è attribuito pescando dalle riserve di Atm, alle spese straordinarie sostenute per l’emergenza Seveso: tutti motivi che fanno sì che le casse di Atm non possano ancora per molto sostenere il trend attuale di entrate e uscite. In più la speranza è di metterci un motivo in positivo: il prolungamento delle linee 2 e 3 e il primo tratto della linea 5, nuove tratte che giustificherebbero l’aumento del biglietto.

Certo per ora il sindaco Moratti continua a tenere la linea del no agli aumenti. Ma negli uffici di Foro Bonaparte — che da tempo chiede senza successo un ritocco delle tariffe — le speranze che una prossima giunta esaudisca la richiesta sono reali, facendo passare a dicembre l’aumento collegandolo alla delibera del bilancio. Il calcolo è presto fatto: ogni anno sono circa 600 milioni i viaggi dei passeggeri su mezzi Atm. Questo vuol dire che a un aumento ipotizzato di 10 centesimi corrisponderebbe un maggior incasso di 60 milioni. Ma questa cifra, spiega lo studio Atm, va quasi dimezzata per l’effetto delle varie formule di abbonamento che non subirebbero variazioni. Ecco perché la proposta a Palazzo Marino punta almeno al raddoppio medio.

Per la data dell’entrata in vigore delle nuove tariffe anche chi usa i 900 pullman dell’hinterland, gestiti dalla Provincia avranno dovuto adeguarsi ai rincari. C’è, però, l’ipotesi di uno slittamento: l’aumento dei biglietti dovrebbe avvenire non più in due soluzioni ma in una sola, 20 per cento in più entro maggio prossimo.

Commenti

 Effettua il Login per poter inserire un commento!