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Le accuse:turbativa d'asta e in 4 casi associazione per delinquere
Semafori truccati, rinvio a giudizio per 33
A giudizio sindaci, imprenditori, poliziotti. I pm: «Gare pilotate per portare i T-red in 35 comuni

Articolo del: 15/02/2011


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MILANO - Il procuratore aggiunto di Milano Alfredo Robledo ha chiesto il rinvio a giudizio per 33 persone, tra cui una quindicina di comandanti della polizia locale, alcuni sindaci di piccoli centri e altri funzionari pubblici, accusati di aver «pilotato» le gare d'appalto per piazzare i T-red, i cosiddetti «semafori intelligenti», meglio conosciuti come i «vampiri rossi», sulle strade di 35 piccoli e medi comuni sparsi in tutta Italia, da Nord a Sud; 14 sono lombardi, trovano in provincia di Milano, Varese, Como, Cremona, Lodi e Mantova. Comuni come Paullo, Spino d'Adda, Cinisello Balsamo,Masate, Settala, Seveso, Albese con Cassano, Vertemate con Minoprio e altri. A Segrate, il comune da cui partì l'inchiesta con il primo sequestro dei T-red, rischiano ora il processo il sindaco Adriano Alessandrini, il comandante dei vigili Lorenzo Giona e il suo viceDario Zanchetta. La Procura sostiene che a Segrate i T-red furono installati per permettere al Comune di fare «cassa» in fretta, fissando «dolosamente il tempo di durata del giallo in quattro secondi» e aumentando in questo modo gli introiti di quasi due milioni e mezzo di euro. In questo caso viene contestato l'abuso d'ufficio in concorso e su istigazione del sindaco stesso. I reati contestati al sindaco e ai concorrenti sarebbero stati commessi dal 16 novembre 2006 al 30 settembre 2007.

LE ACCUSE - Tutti gli imputati sono accusati, a vario titolo, di associazione per delinquere e turbata libertà degli incanti. Il pm ha chiesto il processo anche per Raoul Cairoli, amministratore unico della Ci.ti.esse, azienda che commercializza in via esclusiva i «T-Red», e altri tre responsabili di società del settore. Questi ultimi sono accusati di aver messo in piedi, fino al settembre 2008, come si legge nel provvedimento di chiusura delle indagini dell'aprile scorso, «un accordo collusivo di cartello» per «l'acquisizione di contratti» con le amministrazioni locali, attraverso la «collusione con i pubblici ufficiali». Gare pilotate, dunque, avrebbero portato i «vampiri rossiu» negli incroci di numerose cittadine, da Invorio (Novara) a Campolongo Maggiore (Modena) fino a Fragneto Monforte (Benevento).

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