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Inquinamento - Legambiente: ora tocca ai Comuni
Smog, nuove deroghe ai furgoni
Il caos dei divieti in tangenziale
L'effetto pioggia non riporta il Pm10 sotto la soglia. Provincia: sistemati i primi cartelli dei limiti

Articolo del: 16/02/2011
Autore: Armando Stella

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MILANO - In attesa della carta: i cartelli. La Provincia ha iniziato a posizionare la segnaletica che abbassa da 90 a 70 chilometri orari il limite di velocità sulla Milano-Meda e sulle tangenziali. Manca la carta, però. Neppure ieri è arrivata l'autorizzazione di Anas per rallentare l'anello attorno alla città, burocrazia e codice della strada frenano il via libera all'operazione antismog: «Sono necessari nuovi passaggi tecnici con l'Anas e la polizia stradale», precisa il concessionario Serravalle. Tradotto: i segnali non bastano a imporre il divieto sulle tangenziali. Se ne riparla, nel migliore dei casi, all'inizio di settimana prossima. Ma il balletto delle responsabilità si tinge di giallo. Provincia e Serravalle danno versioni diverse dello stesso provvedimento: le nuove regole sono già valide, anzi no, dobbiamo rimandare. È il rebus dei 70.

L'ordinanza di Palazzo Isimbardi, concordata coi sindaci dell'hinterland e sostenuta dal prefetto, è pensata per «ridurre le emissioni inquinanti» da traffico. Sulle strade provinciali è facilmente applicabile: ieri il presidente Guido Podestà ha seguito il posizionamento dei cartelli sulla Milano-Meda (il limite è in vigore), mentre gli operai continueranno il lavoro su Val Tidone, Rho-Monza e Paullese (ma nessuno, nella prima fase, sarà multato). Per le tangenziali è diverso: serve un accordo extra tra Anas e Serravalle (che dice: «Siamo impegnati a cercare di rendere operativo il provvedimento nel più breve tempo possibile»). Non basta. Podestà e il prefetto Gian Valerio Lombardi hanno invitato anche le concessionarie autostradali ad accogliere il divieto dei 70 chilometri orari e Autostrade per l'Italia ha «manifestato» interesse: valuterà l'ipotesi di frenare l'A4. Ancora Podestà: «Bisogna superare certi ritardi della burocrazia, mi sembra che ci stiamo riuscendo».

La cappa di smog soffoca Milano dal 12 gennaio: l'Arpa lunedì ha misurato ancora concentrazioni di Pm10 tre volte superiori alla soglia d'allarme, e anche martedì i valori delle polveri sottili hanno sforato il limite di 50 microgrammi per metro cubo (in via Senato 92 microgrammi per metro cubo; 74 in Città Studi e 79 al Verziere). L'emergenza resta. La Provincia, oltre a cercare di districare il caos sui limiti di velocità, ha riunito dieci sindaci al «Tavolo aria» (richiesti strumenti di controllo più efficaci per misurare le temperature negli stabili privati) e avviato il progetto di sperimentazione del biglietto unico sui mezzi pubblici. E la Regione, sempre ieri, ha approvato una norma che impone l'obbligo della termoregolazione dei condomini a partire dall'agosto 2012.

Ma di misure ambientali s'è discusso anche a Palazzo Marino. Il vicesindaco Riccardo De Corato ha incontrato gli esercenti e concesso una nuova deroga ai furgoni Euro 4 diesel senza fap: le finestre d'accesso all'area Ecopass sono raddoppiate, una il mercoledì e l'altra il venerdì tra le 10 e le 12. «La deroga è strutturale - commenta Simonpaolo Buongiardino, Unione del commercio - e dimostra l'attenzione del Comune verso le categorie». E l'attenzione alla qualità dell'aria? Andrea Poggio è il vicedirettore nazionale di Legambiente: «Apprezziamo lo sforzo della Provincia che sta installando i primi cartelli sulle strade, ora contiamo di vedere le prime pattuglie di polizia. Perché questo non resti un caso isolato, tuttavia, chiediamo a tutti i sindaci di applicare anche il limite di 30 all'ora nei centri urbani».

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