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Smog, cade la pioggia e le polveri scendono. Ma restano i divieti
Pm10 sotto la soglia dopo 35 giorni. L'Associazione dei Comuni: «Occorrono risposte dal governo»

Articolo del: 18/02/2011
Autore: Armando Stella

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MILANO - La tregua è piovuta dal cielo. I temporali hanno ripulito l'aria e spezzato l'assedio dell'inquinamento: il livelli di Pm10 sono scesi sotto la soglia d'allarme dopo 35 giorni consecutivi «fuorilegge» (che salgono a 43 dall'inizio del 2011). Ma ventiquattr'ore di pausa non annullano i divieti al traffico stabiliti nell'ordinanza antismog del Comune, ché la sospensione dei provvedimenti è automatica solo al terzo giorno consecutivo di aria pulita. Dunque: resta proibita la circolazione ai veicoli a benzina Euro zero e dei diesel Euro zero, 1 e 2 e continua la chiusura dell'area Ecopass ai veicoli sottoposti al ticket. Non solo: da lunedì, nonostante il crollo dei veleni (tra 18 e 26 microgrammi misurati alle centraline Arpa), scatterà il limite di velocità a 70 chilometri orari su tangenziali e provinciali.

L'operazione «Strade lumaca», avviata dalla Provincia e sostenuta dal prefetto, rallenterà fino al 15 marzo la A7 Milano-Serravalle tra piazza Maggi e la barriera di Milano Ovest nel comune di Assago; la tangenziale Ovest compreso il raccordo Molino-Dorino; i 30 chilometri della Est, i 12 chilometri della Nord e la variante di Lentate della Milano-Meda. I trasgressori rischiano multe da 74 a 296 euro. Ma poi rischiano davvero? Dalla Provincia si precisa che «l'obiettivo del nuovo limite di velocità è ridurre le emissioni inquinanti, non fare cassa», che non saranno utilizzati autovelox elettronici e che alla Polstrada è chiesta «tolleranza verso gli automobilisti».

Resta ancora da chiarire, invece, se Autostrade per l'Italia imporrà il limite dei 70 orari anche tra le uscite di Certosa e Cinisello sull'A4: la società concessionaria ha «manifestato interesse» al provvedimento e «resta in attesa» di un ordine del prefetto Gian Valerio Lombardi, ma dalla prefettura non dovrebbe partire una risposta ufficiale. Motivo: l'invito (non l'obbligo, l'invito) a rispettare la disciplina d'emergenza è rivolto anzitutto ai tratti autostradali «liberi», senza caselli e pedaggio, ma sulle strade a pagamento saranno lasciati i limiti indicati dalla legge.

Il crollo del Pm10 non spegne però le polemiche politiche. L'Anci, l'Associazione dei Comuni italiani, lancia un appello al governo perché approvi presto il piano nazionale sulla qualità dell'aria: «Le risposte non arrivano ancora, nonostante l'avvio formale delle procedure di infrazione europee costeranno al nostro Paese miliardi di euro». Intanto, la Regione ha stanziato 2 milioni di euro per incentivare gli enti locali a «intensificare i controlli sui veicoli più inquinanti e sugli impianti di riscaldamento domestici più datati». La misura, secondo quanto già spiegato dal governatore Roberto Formigoni, punta a triplicare i controlli su strada «portandoli dagli attuali 40/50 mila all'anno a 120/150 mila entro il mese di aprile».

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