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Pedonalizzazioni: Un'opposizione che rincorre la giunta Pisapia è un esempio di pessima politica.


Articolo postato il: 13/07/2015
Autore: Enrico Engelmann

Secondo l'articolo Corso Garibaldi pedonale L'idea di Zona e Comune del Corriere della Sera, esponenti importanti di Forza Italia, in particolare Filippo Jarach, capogruppo di zona 1 di Forza Italia, e il consigliere comunale Alan Rizzi, si starebbero adoperando per promuovere e far approvare una proposta che prevederebbe niente meno che la pedonalizzazione di "almeno il tratto da via Palermo a Pontaccio" di corso Garibaldi e del Quadrilatero della moda.

Ora, ai deliri ecotalebani della giunta Pisapia siamo ormai tutti abituati, la politica all'immobilità insostenibile è il suo cavallo di battaglia. Armati da sacro furore ideologico contro l'auto privata i membri della giunta Pisapia non perdono mai occasione per creare disagi per chi a Milano deve muoversi con un mezzo a motore, in particolare se dotato di quattro ruote (a meno che non si tratti di un veicolo degli amici delle aziende di car sharing, in tal caso va benissimo!), anche a costo di sperperare montagne di denaro che potrebbe altrimenti essere investito in cose molto più utili.
Tale politica sta arrecando sempre più danni al tessuto produttivo della città e sempre più cittadini stanno finalmente prendendo coscienza del problema.

Lascia quindi stupefatti, e francamente fa anche molto arrabbiare, che elementi importanti dell'opposizione, invece di contrastare una così scellerata politica a misura di radical chic e difendere le esigenze di chi lavora e deve perciò potersi muovere con un mezzo proprio, si preoccupino di doverla emulare proponendo pedonalizzazioni non solo superflue, ma anzi assolutamente dannose, il tutto condito dalle usuali dichiarazioni sul preteso (quanto fantomatico) assenso dei residenti.
Corso Garibaldi è già ora una ztl, e come avevamo previsto noi, essere diventata ztl non l'ha affatto trasformata in una frequentatissima arteria della movida, ma piuttosto in una strada tranquilla ed elegante, popolata solo da boutique fashion e trendy. In corso Garibaldi è possibile comprare ogni tipo di chincaglieria inutile, ma un rotolo di carta igienica non lo si trova neanche a pagarlo oro. Dal punto di vista dell'economia complessiva della città corso Garibaldi ha perso ogni importanza. Pedonalizzarla vorrebbe dire ammazzare il poco rimasto e trasformarla in una via morta, buona solo per dormire senza venire disturbati da rumori molesti.

Il quadrilatero della moda, invece, è meta di un pubblico abbiente, che certo non vuole spostarsi a piedi col freddo o col caldo, ne, tanto meno, sotto la pioggia, ma al contrario desidera fare sfoggio del proprio mezzo esclusivo, o per lo meno arrivare in taxi. Pedonalizzarla vorrebbe dire cancellare tale vocazione.
Già ora ci sono via Dante e corso Vittorio Emanuele pedonalizzati, che infatti hanno perso, o stanno perdendo, tutti i loro negozi caratteristici e si sono trasformati nella meta preferita di un pubblico in gran parte popolare (in particolare corso Vittorio Emanuele, ma anche via Dante si sta abbassando di livello), con frotte di ragazzini che nei fine settimana vi si recano per fare le vasche e fare qualche acquisto in uno dei tanti negozi delle varie firme più conosciute, negozi uguali a tutti quelli che è possibile trovare in ogni città del mondo. Tutti i negozi caratteristici e unici sono stati chiusi.
Pedonalizzare il quadrilatero della moda vorrebbe dire fargli seguire lo stesso destino! Ovvero distruggerlo nella sua essenza!
Si può anche non provare simpatia per i ricconi snob che vanno a fare acquisti in Montenapoleone e nelle vie adiacenti, ma sono costoro che rappresentano la fonte di guadagno delle importanti attività presenti in quella zona, atività che danno lustro e fama a Milano. Se si vuole che tali attività continuino ad esistere, arricchendo anche tutta la città, oltre che loro stesse, bisogna andare incontro alle esigenze e alle preferenze di tale clientela, non di quelle dei teenagers che arrivano a Milano il sabato dall'hinterland!
Non bisogna pensare che i ricchi russi e ricchi arabi debbano per forza venire a Milano! Sarebbe ora che anche da noi ci rendessimo conto che chi ha i soldi può venire oggi a Milano, ma domani andare a Dubai o a Parigi! A costoro che la Madunina là non ci sia, non frega niente!

Ci si aspetterebbe, da un'opposizione seria, che ci pensasse lei a rappresentare tutte queste istanze e questi interessi, contro una maggioranza che pensa solo a creare ostacoli per chi lavora! Si noti che si tratta di interessi in linea con gli interessi di tutta la città. Perché una città che ospita più attività produttive e commerciali di alto livello è una città più ricca, rispetto ad una città che ospita solo attività del livello di quelle che si possono trovare sul viale del passeggio di una cittadina di mare!

Leggere che esponenti importanti dell'opposizione si preoccupano di proporre le stesse demenziali misure che sta portando avanti la maggioranza da quattro anni, lascia quindi basiti!
Ma queste persone non hanno proprio capito niente, in questi quattro anni? Già la Moratti perse anche perché si fece infiltrare, per la sua politica alla mobilità, da troppi elementi di ideologia ecotalebana. Cosa sperano di poter ottenere quindi, costoro, scimmiottando le paturnie antiauto dell'amministrazione? Che alternativa vogliono rappresentare, se propongono le stesse cose? Tanto vale votare direttamente uno dei partiti che sostengono la giunta Pisapia!
Oppure ambiscono ad ottenere qualche briciola di potere, compiacendo chi è attualmente al comando? E' cioè un caso acuto di consociativismo? O è solo un caso patologico di italico conformismo? O veramente sono così miopi e scollegati dalla realtà da credere che Milano non ha bisogno di altro che di altre pedonalizzazioni? O cosa altro?

Io di motivi sensati non ne vedo. Quello che vedo è uno scenario politico che pone il cittadino che non è d'accordo con la disgraziata politica alla mobilità di questa giunta nella condizione di non sapere chi votare!
L'unica speranza è quindi quella di poter al più presto leggere un comunicato ufficiale, in cui Forza Italia, come partito, si dissocia ufficialmente dalla infelicissima iniziativa sopra illustrata e conferma di essere interessata a rappresentare le esigenze di chi lavora, e non le preferenze di chi vive di rendita o, al più, deve fare solo il tragitto casa ufficio, entrambi in centrissimo, con una 24 ore.


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