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Annotazioni sul car sharing: quando è un'imposizione


Articolo postato il: 17/11/2015
Autore: Alessandro Barra

Car sharing a Milano, Twist sospende il servizio: "Non sappiamo quando ripartiremo"

Secondo l'assessore che vorrebbe vendessimo le auto private per usare solo queste "collettive" (cioè "sovietiche", del resto vuole "ridefinire la nozione di proprietà privata", suppongo secondo il noto detto "ciò che è mio e mio, ciò che è tuo è mio" gli sia ben noto), questi servizi costosissimi sarebbero stati la panacea di tutti i mali.
Ma se un servizio mette un costo extra su chi la lascia in periferia come ha fatto Car2go (4,90 € oltre alla tariffa della corsa) e l'altro sospende il servizio dall'oggi al domani, poi uno come fa?
Questa sarebbe la "mobilità dolce"? Già queste vetture non possono sostituire in tutto e per tutto l'auto di proprietà, per cui sono un costo aggiuntivo per chi ha già un'auto di proprietà, ma non la può usare per i costi esorbitandi e le limitazioni imposte dal Comune (il successo di questi car sharing si potrebbe misurare se, in determinate situazioni, non fosse un obbligo usarli, io a volte li uso perché non ho alternative, non perché li reputi più convenienti della mia scalcagnata Yaris, che pure non posso mica vendere e continua a costarmi di manutezione): secondo Quattroruote (poi per carità, non so l'inchiesta quanto sia attendibile), queste vetture costerebbero circa 170 euro per fare 120 Km, contro il costo di circa cinquanta euro (acquisto escluso) dell'auto di proprietà. Uno sproposito, dato che uno mica ci può andare in vacanza, mica le può esare per lavoro fuori città, ecc.
Se poi, però, il Comune delega a privati la gestione di servizi di mobilità pubblica, dovrebbe prevedere contratti con un "minimo" di servizio, non che un operatore possa inserire tariffe altissime per la periferia, un altro sospendere il servizio dall'oggi al domani.
Certo, possono subentrare nuovi operatori, ma il problema è che questo è un "mercato" che ha bisogno di continuità: nel mentre subentrano i nuovi operatori, uno che abbia rinunciato all'auto di proprietà e abiti in periferia, ora che non c'è Twist e Car2go gli piazza un costo extra, cosa fa?
Come si sposta?
Altro che "mobilità dolce" (a parte che una UP "sovietica" occupa il posto, consuma, inquina ed è "pericolosa" come una di proprietà, ma sorvoliamo...), immobilità agra.
Domani, se mi serve l'auto, mi butto nel caos, con tutti i costi del caso, con la mia vecchia Yaris.
Aggiornamento al 19.12.2015: ancora non si sa nulla del futuro di Twist, Maran si dice dispiaciuto, ma ha assunto un provvedimento che sia uno per "colmare" il vuoto lasciato da questo servizio sospeso. Non sono stati potenziati i mezzi ATM, non sono stati ridotti i costi della sosta dell'auto privata (chi ha sottoscritto i car sharing perché ingolosito dal non dover pagare le linee blu e poter parcheggiare anche nel giallo è rimasto fregato), non è stata sospesa o, quantomeno, scontata Area C (chi usava questi servizi perché non la pagavano, ora che fa?).
Inoltre, le vetture Twist giaccino abbandonate in città a occupare inutilmente stalli di parcheggio che, a questo punto, dovrebbero tornare immediatamente ai cittadini.
Certo, Twist potrà farlo, perché sarà previsto nel contratto, del resto è un operatore privato e, quindi, può fare quello che gli pare, anche scambiare Milano per una gigantesca discarica.
Ma ancora una volta, si radica la responsabilità politica di chi ha sottoscritto i contratti con questi operatori: dicono di voler introdurre la mobilità dolce, di "liberare" (perché il cappello ideologico non può mai mancare) l'auto dalla città, e poi consentono ad un operatore come Twist di sospendere il servizio e abbandonare cinquecento vetture in città.
Siccome, stante le politiche che inibiscono l'uso dell'auto privata e il mancato adeguamento del trasporto pubblico, se non di diritto, di fatto questi operatori svolgono un servizio pubblico, il Comune (che dagli automobilisti incassa già troppo) dovrebbe anche in tale ipotesi pretendere delle garanzie di servizio minime.
E se gli operatori privati non intendono sottoscrivere contratti con degli oneri, allora la cosa non si deve fare: se un domani un operatore chiede, per entrare in servizio a Milano, di abbattere il Duomo e fare un maxi parcheggio al suo posto, il Comune pur di non perdersi il servizio glielo concede?
Pensate se, domani, anche car2go e Enjoy sospendono il servizio improvvisamente. Vengono a mancare migliaia di vetture che svolgono un servizio pubblico e le stesse vanno a occupare quegli stalli di parcheggio che, ancor di più, servirebbero ai cittadini per le loro auto private.
Così, grazie all'incompetenza e al fanatismo ideologico di Maran e Pisapia, anziché avere meno auto in circolazione e una mobilità più efficiente, ci sarebbe maggior traffico (le auto in circolazione continuano a spostarsi se non trovano parcheggio, a volte girano a vuoto anche per ore) e lungo i marciapiedi centinaia di auto di servizio abbandonate, come se Milano fosse una discarica.
Ma è possibile?

Post originale su fb

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