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Car Sharing, ulteriori considerazioni


Articolo postato il: 27/02/2016
Autore: Fabio Dotti

Dal post originale su fb
Già quando avevo visto la presentazione del progetto, avevo presupposto l'inutilità di un tale servizio, ma erano solo supposizioni.
Ora che ho toccato con mano, ribadisco la mia convinzione.
L'utilità, in base ai buoni propositi del contesto in cui era stato presentato il servizio, risulta essere lontana anni luce dall'obiettivo.
Partiamo dal presupposto che NON è un servizio, ma bensì un ottima opportunità di fare soldi per le società che lo gestiscono.
Sotto questo punto di vista, alcuni, non hanno centrato pienamente l'obiettivo.
Analizziamo alcuni punti fondamentali del proclama di lancio del servizio.
1) riduzione del parco auto circolante: intanto bisognerebbe chiarire che il parco auto circolante, è quel numero di auto che CIRCOLANO sulle strade di milano, e non quelle auto che vengono usate una volta al mese la domenica (sono molte).
2) riduzione dei costi per le famiglie che non devono più comperare e gestire auto
3) Riduzione dell'inquinamento, data la riduzione di auto circolanti.
quindi prendendo in esame questo consistente numero di auto, vediamo le categorie in cui rientrano:
a) mezzi aziendali
b) mezzi privati utilizzati per andare a lavorare
c) mezzi privati di commercianti e agenti di commercio
d) mezzi privati di giovani
e) mezzi privati di anziani
i mezzi che rientrano nella categoria A, senza dubbio rimarranno tali, dato che il costo viene scalato dalle tasse dalle aziende, quindi non è un vero costo, in più viene utilizzato come benefit per i dipendenti dalle aziende.
i mezzi della cat. B continuano ad essere utilizzati, a meno che si abiti in una zona ben servita dal car sharing, e in alcuni casi all'interno della zona non di periferia.
in questo caso qualcuno potrebbe usare il servizio di car sharing.
i mezzi della categoria C, inutile parlarne, quasi la totalità usa l'auto per lavoro, non passeranno mai al car sharing per ovvii motivi.
i mezzi della categoria D, qui i giovani ci sguazzano, se non per alcune pecche del servizio, limitazioni neopatentati, limitazione zone di consegna, costi del servizio.
i mezzi della cat. E, direi che è un servizio impensabile, troppo tecnologico, se non per qualche rarissima occasione.
Considerazioni sul parco circolante.
Analizzando i punti più sopra, si capisce che i fruitori del car sharing, difficilmente venderanno il proprio veicolo per utilizzare solo il car sharing, in più il numero di auto circolanti, non diminuisce, per un semplice concetto, cosi difficile per alcune persone, da comprendere.
Facciamo un esempio banale, diciamo che ci sono 1000 auto che circolano in una città prima del car sharing, con l'avvento del servizio (stiamo abbondanti, ma non sono questi i numeri reali) 500 decidano di usarlo, di questi 500 quanti venderanno la propria auto? probabilmente nessuno, dato che è un servizio solo cittadino, e l'uso è limitato alla città, ma stiamo larghi anche in questo caso, un 20% vende la propria auto, ma nessuno la vende e passa ai mezzi pubblici, quindi il totale del circolante è comunque 1000 auto, quello che è variato è la proprietà dei mezzi, ma il numero di auto è rimasto identico, e pari è l'inquinamento generato (altro punto mancato dai buoni propositi del servizio)
I giovani, il servizio puntava molto sulla fruibilità da parte dei giovani, " cosi potranno non acquistare l'auto con grande risparmio per le famiglie", altra mega cazzata, slogan su slogan, ma la realtà è ben diversa.
Limitazione sulla patente, eccetto uno, tutti i fornitori del servizio vogliono guidatori patentati da almeno un anno, se non due, quindi un giovane, almeno per il primo anno deve acquistarsi l'auto; per quanto riguarda il risparmio per le famiglie, dipende molto dall'utilizzo che se ne fa, ma se prendo in considerazione un tragitto di 20 minuti con il rilascio del mezzo in periferia, il costo medio è sui 28€cent al minuto più la penale di 4 € per parcheggio "sfigato" fuori limiti, quindi 9,6€ per 20 minuti (costa meno un taxi), calcolando che 20 minuti a 50 kmh da circa 16 km, con la mia auto a gas 16km mi costano 0,151€cent *16=2,416 € questo compreso di tutti i costi (assicurazione, bollo, manutenzione, carburante), quindi anche la minchiata della riduzione dei costi va in vacca.
Conclusione:
Il car sharing è un ottimo modo per far soldi, per chi lo gestisce ovvio, comodo senza dubbio, ma con troppe restrizioni per essere veramente fruibile da tutti.
Il car sharing è un ottima alternativa per far fare shopping a quella parte di Radikal Chic della Milano col grano, per tutti gli altri non è un servizio, ma un modo per spendere male i propri soldi !!!!!

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