Articolo postato il: 17/06/2016 Autore: Enrico Engelmann
Domenica è importante andare a votare e dare il proprio voto a Parisi. Perché? Visto che questo sito si occupa di mobilità, tratteremo solo questo aspetto, che, per quanto riguarda chi scrive, basterebbe e avanzerebbe. Il motivo chiave per cui è essenziale che Parisi vinca è molto semplice: rappresenterebbe una (prima) inversione di tendenza rispetto alla politica alla mobilità, da quattro legislature sempre più dominata dall'ideologia ecotalebana.
In origine fu Goggi, con cui ai tempi avemmo occasione di polemizzare pesantemente. E già allora ci sembrava impossibile si potesse fare peggio di lui! Ma poi venne Croci, che riuscì in poco tempo a far rimpiangere Goggi. E infine arrivò Maran, che riuscì immediatamente a surclassare tutti coloro che erano venuti prima di lui, attraverso una politica che è riuscita a coniugare il classismo più spinto all'ideologia più sfrenata, il tutto condito da un'ottusità e da una propensione allo sperpero che non si credevano possibili. Praticamente, da 15 anni a questa parte, la situazione è andata peggiorando di anno in anno, con però un aggravamento decisamente più rapido negli ultimi 5 anni.
E qui si arriva al punto essenziale. La politica non è fatta solo di azioni singole, ma anche di tendenze e di egemonie culturali. L'ideologia ecotalebana, che vede nella lotta alla mobilità privata a motore non un mezzo, ma un fine, è riuscita nel corso degli ultimi 15 anni a conquistarsi una vera e propria egemonia culturale, basata sulla demagogia, l'allarmismo, sulla propaganda e, non ultimo, anche sulla superficialità, sulla pigrizia e su certe convenienze a breve termine delle forze politiche che teoricamente avrebbero dovuto contrastarla. In questo modo è riuscita ad imporre una tendenza, e sfruttare tale tendenza, da essa stessa determinata, come dimostrazione della propria validità. Una dimostrazione del tutto circolare e priva di ogni validità, quindi, e basata unicamente sulla forza politica, invece che sulla validità degli argomenti, ma che sul grande pubblico è riuscito a farsi riconoscere come credibile, grazie al sostegno ottenuto sui mass media.
Parisi è il primo candidato che ha osato andare contro tale egemonia culturale, dichiarando esplicitamente, ad esempio, che ha in programma di riaprire piazza Castello e che i blocchi della circolazione privata non hanno nessuna utilità per ridurre l'inquinamento e che quindi non verranno più riproposti. Quindi, l'elezione a sindaco di Parisi vorrebbe dire invertire finalmente una tendenza. Per la prima volta un sindaco metterebbe in atto una politica meno influenzata dall'ideologia ecotalebana di quella attuata da quello prima di lui. Questo significherebbe finalmente spezzare l'egemonia culturale pseudoeco, dimostrando che si può vincere anche senza essere succube di essa e che esistono delle alternative serie e valide che i cittadini sono interessati a premiare.
La vittoria di Sala, al contrario, significherebbe rafforzare il trend, perché equivarrebbe a premiare una politica che ha seguito con zelo la tendenza di cui sopra. Se vincerà Sala, sarà ancora più difficile mettere un argine alle pretese di chi vorrebbe una città senza auto senza se e senza ma, anche a costo di far fallire o fuggire tutte le attività commerciali e produttive della città. Qualsiasi obiezione, anche la più sensata nel merito, verrebbe zittita sulla base del consenso elettorale raccolto, non importa se magari ottenuto grazie a motivi del tutto indipendenti dall'argomento in questione.
Ci sono quelli che all'idea di votare Sala oppongono delle obiezioni:
- 1. Sono tutti uguali, me ne frego e non voto
- 2. Non voto Parisi perché non mi piacciono quelli che lo sostengono
- 3. Non è abbastanza radicale nel respingere l'ideologia ecotalebana, l'AreaC, ad esempio non la vuole togliere
Tutte queste obiezioni non reggono.
- A parte che non è vero che sono tutti uguali (la giunta Pisapia ha danneggiato la mobilità privata molto più delle precedenti, con un accanimento prima sconosciuto), quello che conta è, come spiegato sopra, invertire una tendenza. Se vincerà Sala, il prossimo assessore alla mobilità lavorerà in modo ancora più zelante per ostacolare la mobilità privata a motore, statene certi! Perché tale politica risulterà essere stata premiata e il nuovo assessore (o un confermato Maran!!!) vorrà e potrà fare ancora di più nella stessa direzione in cui ha agito Maran in questi ultimi 5 anni!
- Si deve votare il sindaco, non il saggio della montagna, e le scelte possibili sono solo due. E non tre, perché non votare Parisi vuole dire votare Sala! E' una questione puramente matematica!
Chi vuole che la politica sia occupata da personaggi migliori, si impegni di più in prima persona per seguire di più le cose premiare chi si impegna, invece di lagnarsi e basta! Oppure entri in politica in prima persona! - Parisi deve cercare di prendere più voti possibile. Non può esporsi troppo in una direzione che non è sicuro possa essere premiante. Quando si cercò di indire il controrefendum contro l'AreaC, tanti si felicitarono, ma poi solo una parte si prese la briga di andare a firmare la richiesta di indirlo!
Chi vuole l'abolizione dell'AreaC si impegni di più per farlo sapere a chi di dovere, piuttosto che lasciare vincere Sala, che l'AreaC non la toglierà mai, anzi potrebbe estenderla e/o renderla più rigida.
Riassumendo: Una vittoria di Parisi è una condizione assolutamente necessaria, per sconfiggere l'ideologia ecotalebana. Forse solo un primo passo, ma i secondi e terzi passi non potranno mai avere luogo finché non ci sarà stato il primo! Una vittoria di Sala, al contrario, rafforzerebbe molto la capacità di influenza sulla politica milanese di tale ideologia.
QUINDI, VOTATE PARISI E FATE VOTARE PARISI!
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