Articolo postato il: 23/09/2016 Autore: Enrico Engelmann
Come spiegato nell'articolo del Giornale Il piano del Pd per il centro: "Solo le auto dei residenti" prosegue l'attuazione, da parte della maggioranza, del progetto che ha come vero e unico fine la privatizzazione (nella pratica) delle parti migliori di Milano, attraverso la messa in atto di limitazioni e divieti volti a espellere da tali aree tutti coloro che non fanno parte dell'elite (radical chic in primis, ma non solo, dato che si ha la netta sensazione che si tratti di una politica condivisa, almeno a livello di interessi pratici, con quella che dovrebbe, e sottolineo dovrebbe, essere l'opposizione). Si legge nell'articolo "Si deve approdare, spiega il documento della sinistra radical chic, «ad un centro fatto di quartieri dove le biciclette si muovono in sicurezza e dove il traffico, limitato ai residenti, si muove a 30 chilometri all'ora». Sono previsti: aumento dei percorsi ciclabili, più strade dove le bici possano viaggiare contromano, sperimentazione di piste che producano energia. Ulteriore riduzione delle strisce blu, «da trasformare in gialle o posti moto» e i residenti devono poter «sostare gratis anche di giorno nei parcheggi a pagamento», già introvabili per i non residenti, figurarsi dopo. In compenso, il Municipio vorrebbe promuovere le agevolazioni per i taxi collettivi e il potenziamento del car sharing. Lotta «forte, anche nelle ore serali-notturne - prosegue il piano - alla sosta abusiva e all'uso improprio di pass, sperimentazione della tecnologia per il controllo della sosta autorizzata nei posti riservati ai residenti»." Come da noi spiegato già in passato, l'ambiente e la riduzione del traffico sono in effetti solo pretesti per poter rendere fruibile solo a pochi privilegiati ciò che viene pagato da tutti. Rendere una via percorribile solo dai residenti la rende in effetti parzialmente uguale ad uno spazio condominiale. Il fatto che i pedoni possano comunque accedervi diventa del tutto irrilevante quando si tratta, come ormai spesso accade, di vie prive di qualsiasi attrattiva specifica e che diventano pressoché deserte quando vengono chiuse al traffico. In particolare dopo che i negozi presenti hanno dovuto chiudere a causa della riduzione del numero dei clienti (perché, a parte pochi specifici casi, checché ne dicano i soliti benpensanti ipocriti, le pedonalizzazioni e le ztl non aiutano affatto il commercio, se non certo tipo molto specifico di commercio, quali locali serali e negozi di paccottaglia, e comunque solo in pochi casi e di regola solo per un certo periodo). In pratica quello che si ottiene sono vie deserte e silenziose a cui accedono solo i residenti per uscire da casa o per tornare ad essa. Esattamente come nelle zone residenziali private, con l'importante differenza che manutenzione stradale, illuminazione, sorveglianza etc... sono pagate da tutti e non solo dai residenti che ne godono. Chiaramente un buon affare (per i pochi eletti che abitano nelle zone interessate)! Purtroppo la maggioranza dei cittadini non sembra ancora avere preso coscienza della cosa e si fa agevolmente abbindolare con le frottole che ormai avrebbe dovuto avere riconosciuto come tali: l'inquinamento e la lotta al traffico. Il primo argomento ha perso un po' di smalto, ultimamente, probabilmente perché troppo suscettibile di venire smentito con dati pubblici, ufficiali e inoppugnabili (Arcipelago AreaC. Il secondo, invece, è molto in auge. Primo, perché il traffico è difficilmente misurabile in maniera oggettiva, e quindi è difficile smentire dichiarazioni false. Secondo, e ancora di più, perché il traffico lo si può facilmente creare! Basta infatti chiudere qualche strada, ed esso subito (e ovviamente) aumenta in maniera drastica in tutta la zona circostante! E così si crea il pretesto per chiudere altre strade, e così via...! La soluzione? Una sola, purtroppo: che i cittadini aprano gli occhi e si rendano conto della fregatura ai loro danni! Fregatura che è doppia, anzi tripla:
- Una prima fregatura è rappresentata dal danno diretto, ovvero quello di vedere ridotta la propria capacità di accesso a determinate parti della città.
- Vi è poi la fregatura dovuta al fatto che per mettere in atto tali restrizioni (modifiche urbanistiche, lavori, controlli, etc...) il Comune usa i soldi dei cittadini, ovvero anche di coloro che vengono danneggiati
- La terza fregatura (che in realtà è quella più grave) è quella a lungo termine, dovuta al danneggiamento dell'economia cittadina: ogni strada chiusa fa aumentare il numero delle attività produttive che lasciano la città e aumenta i costi che devono sopportare quelle che rimangono. Tutta ricchezza in meno prodotta in città, tutta ricchezza in più che deve venire consumata per fare fronte ad ostacoli che prima non esistevano.
Purtroppo la maggior parte della gente tende a guardare l'immediato e non si cura di valutare gli effetti al di là di quelli diretti. Può essere piacevole passeggiare in un centro meno affollato di macchine, un po' meno se ciò comporta perdere il lavoro dopo qualche mese. E va detto che anche la classe politica è totalmente non all'altezza: se la maggioranza di sinistra è la principale fautrice di questa politica all'immobilità insostenibile, teoricamente in primis per motivi ideologici, l'opposizione è composta, salvo poche meritorie eccezioni, da gente cui il problema sembra non fregare niente o che, anzi, nei fatti se non a parole, asseconda la suddetta politica in modo più o meno completo. Dove sono i politici dell'opposizione? Qualcuno ha mai sentito di loro prese di posizioni chiare, decise e ufficiali? Hanno mai organizzato e supportato manifestazioni significative? Lo scontento è lì in attesa di qualcuno che se ne faccia portavoce e lo trasformi in efficace azione politica. Ma niente! A livello di organizzazione partitica tutti dormono beatamente! E Milano affonda nell'immobilità.
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