Articolo postato il: 04/10/2016 Autore: Enrico Engelmann
Sul Corriere della Sera viene spiegato (Area C, i diesel Euro 4 restano fuori Ok solo ai veicoli elettrici e ibridi) che dal 2017 anche le auto Diesel Euro4 saranno sottoposte al divieto di accesso alla zona corrispondente all'AreaC.
Evidentemente i politicastri milanesi devono avere valutato che deve essere passato abbastanza tempo dalla pubblicazione del libro Arcipelago AreaC e che si poteva quindi tirare fuori nuovamente la falsa scusa dell'inquinamento per portare avanti le solite politiche miranti a rendere sempre più riservate a pochi privilegiati la completa fruizione delle aree migliori della città (in primis il Centro, ovviamente). Supportati da giornali che ormai non valgono più neanche la carta su cui sono stampati, ridotti come sono a meri megafoni della propaganda di regime, ecco farsi strada l'idea di vietare l'AreaC ai veicoli (privati) Diesel Euro4.
La mala fede e l'intento di disinformare sono evidenti. Cosa dicono i dati scientifici, all'unisono? Dicono una cosa sola: che il traffico veicolare privato (non solo Diesel 0 1 2 3 o 4, ma tutti i veicoli privati in generale) è ormai una fonte del tutto secondaria, per quanto riguarda l'inquinamento atmosferico a Milano! Anzi, dicono che questo è proprio irrilevante in quanto tale, dato che solo le polveri sottili (e solo in inverno e perché non viene scorporato il fondo naturale come si dovrebbe) sforano ancora con una certa regolarità il limite di legge. Tutti gli altri inquinanti sono o scomparsi o entro i limiti di legge.
Cosa serve limitare l'accesso ai diesel euro 4 all'area c quando si è visto in maniera lapalissiana che la qualità dell'aria è rimasta assolutamente invariata rispetto all'attivazione dell'areac?
Come altre volte, il giornalista del Corriere della Sera ha semplicemente copiaincollato nel suo articolo i vari paragrafi che gli ha passato l'ufficio stampa del Comune, senza esercitare alcuna analisi critica. "Uno studio proprio sull’Area C, e valido su scala più ampia per la città e per la provincia, ha evidenziato ad esempio che oltre il 30 per cento del contributo di emissioni complessive di Pm10 allo scarico è dovuto ai veicoli a gasolio Euro 4."Cosa vuole dire "allo scarico"? Vuole dire che si tratta di conti, non di misure! Vuole dire che hanno fatto una stima sulla base di criteri VALUTATI corretti (non VERIFICATI) e poi hanno calcolato quanto pm10 in meno veniva emesso. Ma i polmoni dei cittadini respirano aria, non conti! Quello che conta sono le misure sul campo, non i modellini matematici! E le misure sul campo danno i risultati sopra illustrati: Areac ha rilevanza pari a zero sulla qualità dell'aria! Figuriamoci la sua estensione ai veicoli Euro4 Diesel!
Vale poi la pena di sottolineare ancora una volta il gioco delle tre carte del Comune: con gli interlocutori più preparati la motivazione dell'area c è quella di ridurre la congestione (dentro la zona di loro interesse, fuori chi se ne frega). Quando l'interlocutore è poco avvezzo alla materia (o è un giornalista di un giornale amico), allora si tira fuori l'argomento bufala dell'inquinamento, sicuramente di maggior presa perché tutti sono interessati alla propria salute! Nei commenti a questo post sulla pagina FB del Comune potete ammirare i salti mortali che deve fare il moderatore per riuscire a spacciare per vere entrambe le motivazioni!
Ovviamente ne' il Comune ne' i giornali amici possono dire la verità, ovvero che l'AreaC ha soltanto due motivazioni vere:
- Rendere fruibile a pochi privilegiati la parte migliore della città
- Fare cassa
La ratio dell'AreaC è in primis quella di rendere riservata a pochi privilegiati la parte migliore di Milano (anche se tutti devono contribuire alla manutenzione e ai servizi lì presenti). I privilegiati sono naturalmente quelli con adeguata disponibilità finanziaria. Infatti, vietando l'ingresso alle auto più vecchie con la scusa dell'inquinamento e mettendo l'ingresso a pagamento per le altre, si fa in modo che chi ha più disponibilità possa continuare ad entrare senza problemi, mentre gli altri, quelli che non possono permettersi un'auto nuova di pacca, possano entrare solo a piedi e in biciletta, con i mezzi (riservati agli inferiori, tipicamente) oppure pagando il pizzo al Comune o agli amici (amici loro, si intende) dei car sharing. Contrariamente a quanto pensavo inizialmente, sono ormai convinto che fare cassa sia in effetti solo un prodotto collaterale dell'area C. Benvenuto, ma non essenziale. Infatti la continua creazione di ztl e zone pedonalizzate dimostra che interdire l'accesso in auto ai non residenti a più zone possibile della città è anche più importante degli incassi aggiuntivi. In effetti l'accesso a pagamento appare principalmente come un modo per dissuadere l'accesso, in una zona che probabilmente sarebbe politicamente difficile chiudere del tutto se non ai residenti. In più, c'è il vantaggio di esercitare un effetto dissuasivo anche sulla parte di residenti del centro meno abbienti, che attraverso l'accesso a pagamento (pur scontato) vengono incentivati a trasferirsi altrove (=andarsene fuori dalle balle), lasciando il centro a chi può permetterselo.
Insomma, una politica degna del peggiore ancien regime, ma che viene spacciata come politica diretta "a creare una città «sempre più a misura d’uomo»". Sarebbe certo più onesto dire politica diretta "a creare una città «sempre più a misura dell'elite privilegiata»".
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