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Un commento ai prossimi referendum comunali su mobilità e ambiente


Articolo postato il: 08/06/2011
Autore: Enrico Engelmann

Il testo completo dei quesiti
Il primo quesito (ridurre traffico e smog attraverso il potenziamento dei mezzi pubblici, l’estensione di “ecopass” e la pedonalizzazione del centro)
è francamente assurdo, nel senso che si pretende che il cittadino scriva se è a favore di tutto e il contrario di tutto.
Si parla infatti ci ecopass, sosta, taxi, ztl e altro ancora, tutto insieme sotto un unico cappello, e proprio non si capisce perchè.
Nel complesso si propone il solito mix di misure demagogiche e inutili, sulla falsariga della politica portata avanti dalle ultime giunte,ma in maniera molto più radicale.
Il pezzo forte è la prima voce, ovvero l' estensione dell' ecoass a praticamente tutta la città. Si prosegue nell' idea che chi entra a Milano entra per far danno, non per lavorare ed accrescere anche la ricchezza della città.
Inoltre non viene specificato cosa succederebbe a chi abita all' interno della zona Ecopass. Ci saranno telecamere in tutti gli angoli, pronte e far pagare chiunque si muove in macchina? Oppure pagheranno solo i non milanesi? Oppure ancora pagheranno tutti quelli che oltrepassano il confine in entrata?
L' estensione dell' ecopass sarebbe in ogni caso una vera iattura: nel primo caso si tratterebbe semplicemente di un' ulteriore tassa sull' auto. Nel secondo caso caso sarebbe praticamente solo un incentivo a trasferire fuori Milano tutte le attività, dato che coloro che sono dentro la città verrebbero penalizzati più di chi sta fuori. Inoltre giustificherebbe tutti i comuni del circondario a introdurre anche essi il loro ecopass. Si tornerebbe in questo modo indietro di secoli, alla situazione ben illustrava nel famoso film con Troisi e Benigni. Quello che nel film faceva ridere, nella sua assurdità, rischia di diventare realtà!
Nel terzo caso, infine, si verrebbe a creare una situazione assurda e demenziale, perchè chi abita in periferia, a ridosso del limite della zona ecopass, rischierà di pagare ogni volta che prende la macchina e sbaglierà direzione, mentre chi abita in centro potrà girare indisturbato.
Va notato che in tutti i casi (già adesso è così) si tratterebbe di una misura che penalizzerebbe soprattutto le persone meno abbienti, dato che una piccola utilitaria usata verrebbe a pagare alla stessa maniera di una Rolls Royce.
L' unica modifica sensata per l' ecopass, è la sua eliminazione!
Anche gran parte delle altre voci sono assurde e velleitarie:
  • a. Raddoppio entro il 2012 dell’estensione delle aree pedonali: Si tratta della solita dannosa demagogia. E' ormai accertato che le zone pedonalizzate si snaturano. Esse diventano sede unicamente di banche e simili, cosicchè di notte diventano zone morte (ad esempio il centro di Milano, che di notte si desertifica), oppure sede di boutique che vendono fuffa alla moda e locali serali. In questo secondo caso i residenti patiscono disagi dovuti all' eccessivo assembramento di avventori e mancanza di negozi normali (provate a cercare una cartoleria in corso Garibaldi...), mentre le zone circostanti diventano sede di parcheggio selvaggio (al Comune va bene, perchè poi ha più possibilità di fare multee) e di traffico aggiuntivo.
  • b. raddoppio delle zone a 30 Km/h: altra baggianata demagogica. Come spiegato ampiamente su (motocivismo, non è affatto vero che a 30 all' ora le emissioni sono più basse che a 50. Al contrario, esse sono più alte. Per cui si otterrebbero contemporaneamente tempi di percorrenza più lunghi e maggiori emissioni!
  • c. 300 km di piste ciclabili: Le piste ciclabili costano tantissimo e vengono usate da pochissime persone. In compenso danneggiano fortemente la mobilità attraverso il restringimento della carreggiata e la perdita di innumerevoli posti per parcheggiare. Meglio impiegare le poche rispsrse a disposizione per qualcosa d' altro!
  • d. “preferenziazione” di tutte le linee di trasporto pubblico entro il 2015: unita alla voce precedente porterebbe praticamente alla totale impossibiltà di muoversi a Milano in macchina, ove necessario.
  • e. estensione del “bus di quartiere”: proposta potenzialmente positiva ma molto generica.
  • f. estensione sull’intero territorio cittadino del servizio di bike sharing: Il bikesharing si è dimostrato un servizio estremamente costoso, e sicuramente il suo effetto positivo sulla mobilità complessiva è secondario. Non c' è niente di più urgente?
  • g. il prolungamento dell’orario di servizio delle linee metropolitane fino alle ore 1.30 tutte le notti: sarebbe bello, ma tanto si sa già che difficilmente verrà realizzato! Che si cominci col ripristinare (definitivamente) le corse fino alle 2.00 la notte fra sabato e domenica.
  • h. potenziamento taxi: troppo generica per dare una valutazione. E' evidente che più taxi sarebbe meglio.
  • i. divieto di circolazione e carico e scarico merci nella Cerchia dei Bastioni nelle fasce orarie di picco del traffico mattutine e pomeridiane: già adesso vigono molte limitazioni, specie per i veicoli tacciati di essere terribilimente inquinanti (gli stessi che fino a pochi anni fa erano presentati come veicoli superecologici, ad esempio furgoni Euro3).
  • j. estensione della regolamentazione della sosta in tutta l’area compresa all’interno della “cerchia filoviaria: ovviamente inaccettabile, solo un modo per fare cassa. Già adesso la sosta a pagamento è stata è estesa oltre ogni ragionevole criterio!
  • k. incentivi a sostegno del trasporto pubblico: vuol dire tutto e niente...

Il secondo quesito (Richiesta di referendum consultivo d’indirizzo per raddoppiare gli alberi e il verde pubblico e ridurre il consumo di suolo) è molto vago e generico. Potevano anche scrivere 'Volete una città più bella, con tanto verde?' che sarebbe stato più o meno lo stesso.
Il terzo quesito (Richiesta di referendum consultivo d’indirizzo per conservare il futuro parco dell’area EXPO) appare del tutto prematuro, visto che non si neanche ancora bene come sarà l' EXPO.
Il quarto quesito (Richiesta di referendum consultivo d’indirizzo per il risparmio energetico e la riduzione della emissione di gas serra) contiene alcune voci condivisibili, come la riconversione a metano degli impianti di riscaldamento a gasolio, l' obbligo di costruire i nuovi edifici secondo i migliori canoni di risparmio energetico e altre misure in tale direzione. Un richiamo alla demagogia, invece, l' impegno a ridurre del 20% le emissioni alla CO2.
Infine, il quinto quesito (Richiesta di referendum consultivo d’indirizzo per la riapertura del sistema dei Navigli milanesi) appare molto generico e piuttosto utopico. Sarebbe bello, ne hanno parlato quasi tutti i candidati sindaco, ma poi non se ne è mai fatto niente.
Il giudizio sull' impostazione complessiva dei referedum non può che essere negativa. Non ha senso chiedere il giudizio dei cittadini su interi blocchi di domande, in cui è presente tutto e il contrario di tutto. Da rigettare, sicuramente, il primo quesito, che porterebbe solo ad un ulteriore erosione dell' erosione della (già ridotta) mobiltà a Milano. Il quarto quesito potrebbe essere anche approvato, per quanto contenente una dose di demagogia. Ma anche in questo caso, che senso ha imporre determinate soluzione (il teleriscaldamento), in maniera generale, quando poi, nella realtà, le condizioni sul campo sicuramente saranno diverse di volta in volta?
Gli altri quesiti sono sostanziamente irrilevanti, o perchè troppo generici o perchè troppo distaccati dalla reatà.
In generale le previsioni di spesa appaiono generiche (cifre messe lì a casaccio, tutti multipli di 10) e sottostimate (basti pensare al costo delle piste ciclabili). Già così sono comunque 100 milioni l' anno, che in gran parte uscirebbero dalle tasche dei cittadini in un modo o nell' altro.
In generale, sarebbe molto più serio che i cittadini venissero chiamate ad esprimersi su cose molto più definite e concrete, e viene da chiedersi se abbia senso investire tempo per andare a votare su quesiti come quelli sopra illustrati... A ognuno la propria risposta!

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