Articolo postato il: 08/07/2014 Autore: Piazza Castello è Milano non una fiera arancione
Trascrizione di un post su fb di Piazza Castello è Milano non una fiera arancione.
Gli avvenimenti di oggi hanno fatto passare in attesa un argomento delicato che avremmo voluto trattare con calma. Delicato perché è un argomento che "divide", mentre sarebbe oggi più che mai opportuno porre sul tappeto la questione delle ciclabili in modo corretto e sereno, visto che il Comune vi sta scientemente dedicando risorse palesemente tolte ad altre necessità. Ma oltre a questa considerazione, vogliamo chiederci altro. Questa Giunta, nel prevedere queste ciclabili (progettare è una parola grossa) ha fatto dei rilevamenti? 1) ha calcolato anche sommariamente in quanti potrebbero avvantaggiarsene in ordine alle necessità effettive? 2) le ciclabili, possono essere alternative a un vero dislocarsi con mezzi, attrezzature, modi di presentarsi, abilità fisiche, età, insomma con le problematiche di una occupazione reale ? 3) sono stati fatti i rilevamenti O.D., ossia Origine Destinazione, indispensabili per quantificare i bisogni e le percorrenze e necessari per imporre soluzioni non hobbystiche al problema? ... e ancora, in termini invece non di rilevamento, ma di ragionamento 4) è opportuno creare queste "miniautostrade" per le due ruote, o pensare a tracciati con una mobilità condivisa con quella meno pesante? 5) in quanti periodi dell'anno possono essere utilizzabili e in quali condizioni metereologiche? IN SOSTANZA: 6) Il Comune le considera una ALTERNATIVA, ma è vero? Lo sono? Una vera alternativa deve rispondere ai medesimi bisogni. Diversamente è una OPZIONE AGGIUNTIVA, ma è corretto allora dare maggior rilievo a una opzione aggiuntiva, mentre difettano le basi ? (parcheggi, mezzi pubblici e strutture viarie QUANTO MENO da non eliminare). (grazie, foto by A.C.)
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