Articolo postato il: 17/09/2014 Autore: Enrico Engelmann
La pista ciclabile in costruzione in piazza Castello rappresenta senz'altro un nuovo rekord di stupidità a livello di lavori urbanistici e di sperpero di denaro pubblico.
Si sta infatti realizzando una pista ciclabile faraonica in una piazza ormai pedonalizzata! Un'opera che costa centinaia di migliaia di Euro, che dovrebbe servire a permettere di circolare protetti dal traffico veicolare a motore, in una piazza in cui la circolazione veicolare a motore è... vietata!
In effetti la pista in costruzione è peggio di tutte le altre realizzate finora a Milano, e batte anche quella sciagurata di via Vittor Pisani (confronta Piste ciclabili in via Vittor Pisani: un caso inaudito di sperpero di denaro e spreco di spazio. Come quella, infatti, anche questa rappresenta un pazzesco spreco di spazio e di lavoro, con la pista vera e propria larghissima, e in più affiancata da un marciapiede esterno di protezione, per un totale di 6 metri di larghezza e più. Decine di grandi parallelepipedi di pietra sono stati trasportati in loco, tagliati a misura e messi in sede. L'asfalto è stato aperto e richiuso. Il tutto con grande dispendio di mezzi, fatica, carburante, energia.
Quando la pista venne progettata, la pedonalizzazione non era neanche ancora stata ipotizzata. Si può quindi affermare che la pista in questione era stata fin dall'inizio progettata in modo da provocare il massimo intralcio al traffico veicolare, in particolare privato, con tutta la fila di parcheggi sul lato castello persa, e anche metà della corsia che gira intorno al Castello in senso orario. Che il danneggiamento della circolazione a motore fosse un effetto desiderato, e non un effetto collaterale non voluto, è evidente se si considera che la strada gira intorno al Parco Sempione, in quella zona non recintato, e che perciò si sarebbe facilmente potuto riadattare a pista ciclabile uno dei vialetti già li esistenti (e sui quali da sempre è facile vedere girare delle biciclette). E' quindi evidente come fin dall'inizio si trattasse di un'opera inutile, anzi dannosa, giustificabile solo sulla base di un'ideologia che vede nell'automobile il male assoluto e considera giustificato ogni mezzo, ogni sforzo e ogni spesa per ostacolarne l'uso.
Ma lo sperpero è al quadrato, se si considera che adesso la piazza è pedonale! Quale può essere il senso di costruire una pista ciclabile protetta e delimitata da massi di granito in una piazza dove ci sono solo pedoni? E' quindi uno sperpero doppio, non giustificabile neanche se utilizza la loro ideologia malata come chiave di lettura!
Nella sua ottusità e mancanza di rispetto per i soldi dei cittadini, la giunta Pisapia non è stata neanche buona di adattare i propri progetti alla situazione che loro stessi hanno modificato. Quasi che la cosa importante sia spendere a tutti i costi un sacco di soldi pubblici in piste ciclabili, anche dove non servono a niente.
Naturalmente poi, la stessa giunta piagnucola che non ha i soldi per assistere i poveri profughi e chiede ai cittadini di fare, mettendoci tempo e fatica proprie, quello che dovrebbe fare lei con i soldi che ha estorto agli stessi cittadini milanesi, alzando al massimo tutte le tasse esistenti e inventadone anche di nuove ove possibile! Ma è chiaro che se i soldi si sperperano, poi non bastano mai! Una giunta che si dimostra anche completamente priva di una visione della città e che evidentemente improvvisa giorno per giorno, cercando di fiutare il vento elettorale (del loro zoccolo duro di ecociclotalebani, perché ormai sanno che il voto dei cittadini non militanti lo hanno perso irreversibilmente e non val neanche più la pena di inseguirlo).
Ma in effetti ci sarebbe una possibile spiegazione per tale sciagurata perseveranza, a parte l'ottusità. Si può infatti ipotizzare che Pisapia, Maran e compagni abbiano pensato di costruire comunque la pista ciclabile, anche se ormai inutile, per sigillare la pedonalizzazione di piazza Castello e rendere per la futura amministrazione di diverso orientamento politico molto più difficoltoso e oneroso riportare la piazza al suo stato iniziale (quello più in sintonia con la sua vocazione di grande strada di attraversamento), e quindi anche difficile promettere una cosa del genere in campagna elettorale, una promessa che attirerebbe sicuramente molte simpatie. Un motivo meschino e antidemocratico. Ma plausibile.
Purtroppo questa giunta inetta e dannosa, salvo miracoli imprevisti, dovremo tenercela ancora per due anni. E' però importante fare informazione, sottolineare e catalogare le misure sciagurate in campo viabilistico da essa messe in atto (almeno qualcuna delle più grandi, visto che nel complesso sono tantissime, con ogni giorno qualche cattiva novità), in modo da poter poi presentare il conto alle prossime elezioni, e al contempo stimolare una proposta politica alternativa.
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