| Troppo smog, arriva la tassa d’ingresso Nono giorno di sforamento dei limiti di polveri sottili. Il presidente della Commissione ambiente, Monguzzi: "Il Pm10 c'è tutto l'anno, anche a caldaie spente, servono restrizioni". Il Comune è deciso a sostituire Ecopass con la congestion charge: 5 euro per tutte le auto (inquinanti o no)
Articolo del: 04/10/2011 Autore: Marta Bravi
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Lo smog non molla la presa sulla città. Anche sabato le centraline dell’Arpa hanno segnato livelli di polveri sottili oltre la soglia di attenzione. Milano è entrata nel tunnel dell’inquinamento di cui si conosce l’inizio (venerdì 23 settembre), ma non la fine. Anche perché secondo le previsioni meteorologiche, non sembra che l’alta pressione - responsabile del tempo sereno - ci lascerà moto presto. Il fatto che a settembre lo smog abbia già superato per nove giorni consecutivi la soglia di allarme fa prevedere uno scenario ancora più cupo dalla metà di ottobre, quando verranno accese le caldaie. «Le condizioni del meteo quest’anno sono anomale, certo - osserva l’assessore a Mobilità e Ambiente del Comune, Pierfrancesco Maran - ma è anche la dimostrazione che il traffico da solo è causa importante dell’inquinamento atmosferico. Per questo continuiamo a sostenere che sia necessario ridurre il traffico in centro almeno del 20%». Si va dunque verso una decisione sul futuro di Ecopass? Se l’assessore Maran si trincera dietro un «no comment» sembra che a Palazzo Marino siano già state scartate le due ipotesi più morbide, ovvero Ecopass stagionale (divieto per i mezzi più inquinanti e tariffa a 6 euro dal 15 ottobre al 15 aprile, a 3 euro gli altri mesi) e Ecopass orario che prevedeva tariffe più alte nelle ore di punta (6 euro dalle 7.30 alle 11.30, 3 euro dalle 11.30 alle 19.30). L’orientamento del Comune va verso la congestion charge (tassa di ingresso) dura e pura, ovvero tariffa uguale per tutti a cinque euro, tutto l’anno dal lunedì al venerdì. Una soluzione che permetterebbe di ridurre il traffico nella Cerchia dei Bastioni tra il 23 e il 28%, e il pm10 del 22%. Unica eccezione certa, al momento, i commercianti, che da gennaio beneficeranno di sconti sulle tariffe. Escluso ufficialmente il ticket a 10 euro, così come il pagamento della tariffa al sabato. «Il pm10 c’è tutto l’anno. L’unica soluzione possibile per combatterlo - sostiene il presidente della commissione Mobilità, Carlo Monguzzi - è un Ecopass che si paghi tutti i giorni e tutto l’anno. Non mi pare che ci siano alternative. Credo anche che le misure restrittive alle circolazione dei mezzi più inquinanti della Regione, che scattano il 15 ottobre, dovrebbero rimanere in vigore tutto l’anno». Il conto alla rovescia per la definizione del nuovo ticket che scatterà il 1 gennaio 2012, è già cominciato: da piazza Scala infatti assicurano che la decisione sarà presa entro il 30 ottobre. Intanto questa settimana l’assessore alla Mobilità Maran darà il via al secondo giro di consultazioni con cittadini e categorie prime di prendere la decisione definitiva, che non sarà facile. L’assessore, infatti, è stretto tra due fuochi: da un lato mondo del commercio, dell’edilizia e sanitario in pressing per una soluzione più morbida o deroghe per tutti, dall’altro Genitori antismog, ambientalisti, ciclisti che spingono con forza perché il Comune vari il provvedimento più restrittivo possibile. Intanto il comitato promotore dei 5 referendum ambientali è tornato a riportare l’attenzione sul rispetto della volontà popolare, che chiedeva l’inasprimento del provvedimento antismog.
Commento: L' Ecotass fin dal primo giorno non è mai servito a nulla, dal punto di vista ambientale. Ma come i medici medioevali, che davanti all' inutilità totale dei loro primitivi trattamenti, sapevano solo aumentare il numero dei salassi, così i nostri politici (spinti da componenti minoritarie ma molto chiassose della cittadinanza) sanno solo inasprire le misure già prese, attribuendo gli insuccessi passati ad un' applicazione non adeguatamente rigorosa di tali dannosi trattamenti. Ci vorranno anni e anni perchè costoro decidano di cambiare strada. Ovviamente i danni fatti alla città saranno grandi, ma di certo nessuno di costori ammetterà mai di aver sbagliato. Anzi, per tempo si saranno spostati su posizioni diverse, da cui nuovamente ergersi ad infallibili paladini del bene comune!
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