| Smog, la domenica a piedi non mette d'accordo nessuno Stop al traffico dalle 8 alle 18, ma è polemica. I sindaci dell'hinterland attaccano Milano e il Comune la Regione. La Provincia: "Pisapia non firmi la nuova ordinanza antismog"
Articolo del: 08/10/2011 Autore: ILARIA CARRA
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Tutti all'attacco di tutti, e pazienza se la lotta dovrebbe essere solo contro lo smog. Alla vigilia della prima domenica a piedi milanese di domani, la Provincia, con il presidente Guido Podestà, bacchetta Milano e il suo blocco delle auto in solitaria di domani, ma chiede al sindaco Giuliano Pisapia di non firmare la nuova ordinanza anti-inquinamento, quella più restrittiva da decidere la settimana prossima, senza prima "averla condivisa con l'hinterland". Il Comune, dal canto suo, lasciato solo da tutti nel primo stop ai motori della nuova giunta, invoca "scelte coraggiose" e chiama in causa la Regione, che non fa abbastanza (lo dicono anche alcuni sindaci) e come dice Pierfrancesco Maran, assessore alla Mobilità, "dovrebbe dare fondi ai Comuni per finanziare i controlli sui divieti di circolazione". Attaccato, il Pirellone assiste ai litigi e tace.
Nel giorno in cui a Palazzo Isimbardi si è svolta la prima riunione della stagione con i Comuni sull'aria, si è puntato il dito contro il traffico, secondo uno studio della Statale responsabile del 55 per cento delle polveri. E Podestà ha avvertito: "Sarebbe sbagliato se la settimana prossima, senza concordare i comportamenti con gli altri Comuni, Milano prendesse una decisione". Meglio parlarne, non agire "ancora" da soli ma sfruttare "una buona occasione per marciare insieme". Gli replica subito l'assessore Maran: "Va bene discutere, ma l'emergenza è ora. Non siano scuse per non fare: la Provincia continua solo a dire quello che secondo le non va bene e intanto non propone nulla". Nessun rinvio, è il messaggio: "Il testo di Milano - scandisce Maran - può essere cambiato ma per aggiungere misure, non per toglierne".
C'è una scadenza, stavolta, nelle misure da decidere assieme: "Già entro Natale - assicura Podestà - arriveremo a comportamenti concordati fra Milano e l'hinterland. Non aspettiamoci miracoli, però". Il che potrebbe anche significare domeniche a piedi estese anche fuori Milano. In tutto questo rimpallo, la Regione sta zitta. E attende, per mercoledì, il "tavolo dell'aria" (quello regionale) a cui siedono i Comuni con oltre 40mila abitanti, le Province e le associazioni. Il giorno dopo, giovedì, altro round invece a Palazzo Marino per un vertice con i sindaci. Tema, il traffico.
Intanto, con l'ultimo dato Arpa di giovedì scorso, si sono raggiunti 14 giorni consecutivi di smog fuorilegge: il picco al Verziere (82 microgrammi contro i 50 di soglia). Ieri però, complice il vento, dovrebbe essere andata meglio, e si attende altrettanto dal weekend: non si esclude che da martedì, dopo eventuali tre giorni di Pm10 nei limiti, saltino i divieti antismog. In ogni caso domani, dalle 8 alle 18, a Milano i motori resteranno spenti. Solo in città. Nessun altro ha aderito: "Questi blocchi parziali all'ultimo momento, senza coordinamento, non hanno senso e creano più disagi che benefici", aveva sentenziato già prima dell'incontro in Provincia il sindaco di Sesto San Giovanni, Giorgio Oldrini, pur dicendosi "disponibile a discutere soluzioni condivise".
Contrarissimo ai blocchi domenicali, anche in versione estesa, il sindaco (di centrodestra) di Segrate, Adriano Alessandrini: "Continuiamo a dirci che non servono, eppure le facciamo: l'unica soluzione è incrementare i mezzi pubblici". Dura l'opposizione a Palazzo Isimbardi: se Roberto Caputo, del Pd, invoca "scelte bipartisan", il capogruppo democratico Matteo Mauri parla di "assenza assoluta di proposte della Provincia per combattere lo smog".
Commento: Grande, il sindaco di Segrate! Lo vogliamo sindaco di Milano!
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