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L'elenco comprende l'asse corso Genova-via Torino, la Darsena, corso Sempione
La mappa dei tram «lumaca»:
nei punti critici vanno a sei all'ora
Tra ingorghi e semafori, 26 «buchi» neri che paralizzano il servizio pubblico. Fedrighini: più corsie protette

Articolo del: 18/10/2011
Autore: Gianni Santucci Armando Stella

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MILANO - Ci sono ventisei «buchi neri» sulle strade di Milano. Quando passano in quelle zone, tram e autobus rimangono bloccati dal traffico, dai semafori, dagli ingorghi. Se il Comune punta a ridurre la congestione in città attraverso un ticket di 5 euro per le auto che entrano nei Bastioni, dovrà sciogliere anche i nodi critici nella rete del trasporto pubblico. I 26 punti nevralgici sono segnati su una mappa, contenuta nell'ultimo audit interno dell'Atm sulla velocità dei mezzi di superficie. L'elenco comprende l'asse corso Genova/via Torino, le strade intorno alla Darsena, l'incrocio Solari/Coni Zugna, il primo tratto di corso Sempione, la direttrice Monumentale-Procaccini, via Vitruvio, viale Tunisia, piazza Caiazzo, piazza Maciachini, l'asse Bodio/Bacula. Se la velocità media degli autobus in città è di tredici chilometri orari, e quella dei tram 10/11 chilometri orari, in questi «imbuti» crolla sotto una media di 6 chilometri l'ora.

La stessa analisi definisce nei dettagli anche una delle cause dei perenni rallentamenti: la scarsità delle corsie riservate. Solo il 19,9 per cento della rete di superficie dell'Atm è protetta dalle auto e dal traffico privato. Su questo punto riflette lo storico consigliere dei Verdi e promotore dei referendum sull'ambiente di giugno, Enrico Fedrighini: «Con le nuove regole per l'emergenza smog, che prevedono la quasi totale chiusura del centro dopo 14 giorni di Pm10 sopra le soglie, bisognerà tenere presente i rischi che la situazione del traffico all'esterno diventi drammatica. Bisogna avere il coraggio di sottrarre spazio fisico alle auto a vantaggio del trasporto pubblico».
Se per i tram (192 chilometri di linee), il 48,7 per cento della rete è protetta, la percentuale scende a un 4,5 per cento sui 464 chilometri delle linee dei bus. «Si potrebbero introdurre due miglioramenti con una spesa relativamente bassa - continua Fedrighini -. Primo: un sistema di semafori "intelligenti", che funziona attraverso segnali radio, per rendere più fluido il traffico nel momento in cui bus e tram si avvicinano agli incroci. Secondo: è necessario impedire a moto e motorini l'accesso alle corsie riservate, cosa che non è concessa in nessuna città d'Europa. Oltre a provocare rallentamenti, è una situazione che nelle ore di punta genera pericoli continui e sempre crescenti per i motociclisti».

La situazione mostra criticità ancora maggiori quando si analizza in che modo sono salvaguardati i percorsi dei mezzi. I chilometri di linee con «protezione» sono in tutto 186: questo dato comprende però anche oltre 34 chilometri di corsie per i bus senza cordoli, né barriere, segnalati esclusivamente da strisce di vernice tracciate sull'asfalto. Un segnale il più delle volte ignorato dagli automobilisti e quindi inefficace.
«Abbiamo dato un'accelerazione al programma delle corsie riservate prioritarie, documento dimenticato volutamente dalla vecchia giunta per non intralciare il traffico privato - dice l'assessore comunale alla Mobilità, Pierfrancesco Maran -. I primi interventi saranno realizzati in via Solari e viale Coni Zugna». Dalla mappatura della rete, eseguita con l'Atm, sono emersi tutti i «nodi complessi» che strozzano le velocità dei mezzi: «In alcuni casi - conclude Maran - sono sufficienti modifiche sugli incroci, o regolazioni sui semafori, per migliorare l'efficienza del servizio».

Commento: Forse sarebbe il caso di calcolare la velocità media complessiva di spostamento delle persone. E' quella che conta, non quella solo di chi va con i mezzi pubblici. E' chiaro che mettendo in ogni strada una corsia preferenziale, i mezzi di superficie andrebbero un po' più veloce. Ma la velocità media complessiva media aumenterebbe? Credo proprio di no, perchè il traffico privato verrebbe rallentato di molto perchè le macchine rimarrebbero imbottiglite ovunque. Naturalmente ai vari verdi ciò non fregherebbe niente, anzi ne godrebbero! Ma la città ha altri interessi!

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