Articolo del: 20/10/2011 Autore: Sara Biondini
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A gevolazioni per tutti, anche per i clandestini. Per cercare di limitare le polemiche sorte dopo l’aumento del biglietto Atm, da 1, a 1,5 euro, il Consiglio Comunale ha approvato, due giorni fa, il piano delle facilitazioni per il trasporto pubblico. Ma nel tentativo di ricucire qualche toppa, Sel «l’ha fatta grossa», come commentano dall’opposizione.
Il consigliere Luca Gibillini, con il collega Mirko Mazzali, entrambi di Sel, e Anita Sonego della Federazione della sinistra, in aula, durante la discussione, avevano chiesto un abbonamento agevolato anche per i clandestini. L’intento era quello di fare inserire la proposta nell’emendamento omnibus. Idea subito bocciata perché «infattibile», secondo Carlo Monguzzi, presidente della commissione Mobilità. Ma il vendoliano ha la testa dura è ha annunciato di riprovarci: «Non ci rinuncio. Presenterò un ordine del giorno - spiega - perché se un obiettivo è l’emersione dell’evasione, si deve considerare anche chi è in attesa di permesso di soggiorno o anche clandestino. Si preveda l’abbonamento anche per loro: per riconoscerli come persone e riconoscergli un titolo per viaggiare sui mezzi pubblici».
La proposta sa di sparata politica. «È paradossale e assurdo introdurre una regola per chi non rispetta le regole», commenta il capogruppo Pdl Carlo Masseroli. «Se questo è uno strumento di adescamento dei clandestini, così da farli venire allo scoperto e identificarli immediatamente, allora può essere utile. Ma ho i miei dubbi». E’ l’auspicio anche dalla Lega: «Sostengo l’idea di Sel – commenta ironico Alessandro Morelli, giovane consigliere leghista -. Almeno ci danno una mano a trovare tutti coloro non in regola. La giunta Pisapia, ancora una volta, dimostra di lasciare per ultime le ragioni dei milanesi». Manca il fondamento legislativo. «E’ una violazione di una legge dello Stato - sottolinea Riccardo De Corato, vice presidente del consiglio comunale. Forse i consiglieri si sono scordati della Bossi – Fini. Possono decidere di presentarla quante volte vogliono, ma il segretario generale prima, e i magistrati poi, penseranno a fare cambiare la loro opinione». Una proposta passata in sordina, «ma che fa capire l’intento della nuova amministrazione. Un tentativo che, di certo, non aiuta a limitare i danni fatti dall’aumento dei biglietti».
Salvare il salvabile. Così il centrodestra ha visto i piccoli risultati ottenuti in aula durante la discussione del maxi emendamento. Piccole vittorie che riportano al centro il ruolo della «famiglia», così come ha voluto che fosse scritto nero su bianco Mariolina Moioli, evitando la definizione generica di «coppie», chiesta invece dalla maggioranza. «Siamo riusciti a intervenire almeno sui giovani e sugli anziani», spiega De Corato.
Tra le novità abbonamento gratis per over 65 con reddito Isee sotto i 16 mila euro (110 mila pensionati su 229 mila), e poi per ragazzi con meno di 26 anni, anche se lavoratori: a Milano circa 10 mila. Agevolazioni anche per le circa 4 mila coppie milanesi con quattro figli o più: per loro uno sconto del 50% sull’abbonamento annuale. Le modifiche ai prezzi entreranno in vigore dal 1° dicembre. La manovra di assestamento vale oltre 18 milioni di euro. Soldi in uscita che però fanno fatica a giustificare il calo delle vendite dei biglietti a settembre: 1 milione e 300 mila euro in meno rispetto all’anno scorso. «Ovviamente il nuovo prezzo è un incentivo a usare l’auto, scontrandosi proprio con il principio dell’Ecopass. Una politica confusa. Vorremmo vedere tutti i dati delle vendite di Atm, per potere giudicare», conclude De Corato.
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