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L'EMERGENZA INQUINAMENTO
Studio shock del Policlinico
ogni anno 100 morti di smog
In città i livelli sono alle stelle: già 88 sforamenti contro gli 86 registrati durante tutto il 2010
Il direttore della sanità lombarda, Lucchina: attenti a queste cifre, fanno peggio le sigarette

Articolo del: 23/10/2011
Autore: LAURA ASNAGHI

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Milano si aggiudica un altro record, pesantemente negativo, sul fronte dell’inquinamento: 88 giorni di sforamento dei limiti consentiti per il Pm10, già peggio che in tutto il 2010. Il sorpasso sull’anno scorso, quando i giorni di superamento del tetto di 50 microgrammi per metro cubo erano stati 86, è avvenuto martedì: il problema è che alla fine dell’anno mancano ancora più di due mesi, e con l’inverno alle porte è facile prevedere che il 2011 si chiuderà con un bilancio drammatico per la qualità dell’aria in città. Male anche sul fronte della media annua di micropolveri, per la quale l’Unione europea fissa un limite di sicurezza di 40 microgrammi: dal primo gennaio a ieri il dato è di 45,5, il peggior risultato da quando è entrato in vigore Ecopass, ed è estremamente probabile che da qui alla fine dell’anno la situazione di deteriorerà ulteriormente. Per inciso, la media del 2010 è stata di 40,7.

Naturale che, a questo punto, l’allarme scatti anche per i medici. Alberto Bertazzi, direttore del Dipartimento di medicina preventiva del Policlinico, ha presentato i risultati di uno studio preoccupante: si stima che, a causa degli sforamenti del Pm10 oltre i 40 microgrammi, in un anno a Milano muoiano 93 persone (di cui 15 con patologie cardiovascolari e 21 con problemi respiratori) mentre in tutta la Lombardia la cifra sale a 173. Ma se si dovessero rispettare le soglie ben più restrittive dell’Organizzazione
mondiale della Sanità, riuscendo a contenere la media annua di Pm10 entro i 20 microgrammi per metro cubo, si eviterebbero 261 morti nella sola Milano e 709 in tutta la regione.

Tra Comune e Regione, tuttavia, le posizioni sono diametralmente opposte. L’assessore all’Ambiente di Palazzo Marino, Pierfrancesco Maran, ha confermato l’impegno ad abbattere tutte le fonti di inquinamento «perché l’emergenza è reale». Il Pirellone, viceversa, ha preferito buttare acqua sul fuoco: «Quella dello smog non è un’emergenza - ha ribattuto Carlo Lucchina, direttore generale della sanità lombarda - il vero allarme sanitario riguarda l’ipertensione, il fumo, l’alcol, il colesterolo». E a proposito dei dati illustrati da Bertazzi ha detto: «Lo studio si basa su calcoli statistici e offre una fotografia del rischio. Ma attenti a quantificare, a parlare di morti. Ditemi dove sono sepolti, dove sta il cimitero, così vado a portare un fiore sulla loro tomba». Lucchina preferisce denunciare il 21,7 per cento (sul totale dei decessi) di morti per ipertensione, il 18,8 per fumo di sigaretta, l’11,1 a causa del colesterolo alto. E precisa: «L’incidenza di vittime dovute all’inquinamento è pari allo 0,6 per cento, stessa percentuale attribuibile al sesso non protetto, mentre le sole polveri sottili incidono per lo 0,5».

Ma da medico e ricercatore, il professor Bertazzi ricorda: «Lo smog non va trascurato perché è un rischio diffuso che colpisce tutti, e si prolunga per l’intero arco della giornata. Ecco perché servono interventi concreti». Maran, da parte sua, ha ricordato tutto quello che intende fare il Comune per disincentivare l’uso della macchina a favore dei mezzi pubblici e della bicicletta, e ha aggiunto: «A Milano abbiamo 600 auto ogni mille abitanti contro le 250 di New York: sono troppe, vanno ridotte a vantaggio dell’uso del metrò e di tram e bus su corsie protette».

Commento: Giornale vicino alla giunta... inquinamento drammatico (aiuta a giustificare ecotass e misure simili).
A parte la solita farsa dei tot morti dovuti all' inquinamento (93 ogni anno. Ma sicuri che non siano 94 o 92?), va sottolineata la disparità di allarmismo fra presunti morti da inquinamento, che incide per il 0,5%, e gli altri fattori ("21,7 per cento (sul totale dei decessi) di morti per ipertensione, il 18,8 per fumo di sigaretta, l’11,1 a causa del colesterolo alto.")


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