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Sant'Ambrogio, una colletta
per dire basta al parcheggio
Italia Nostra lancia un nuovo appello per la piazza: "No alle ruspe, bisogna chiudere
al traffico". Cini Boeri: "Troveremo noi residenti il denaro per fermare i lavori dei box"

Articolo del: 25/10/2011
Autore: TERESA MONESTIROLI

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Pur di fermare il parcheggio di piazza Sant’Ambrogio i residenti sono disposti ad autotassarsi, per trovare i soldi necessari a risarcire le spese sostenute dall’impresa che ha vinto la gara per realizzare, in project financing, un silos da quasi 600 posti di fianco alla basilica. Dal momento che le risorse economiche sono lo scoglio principale per cui la nuova giunta Pisapia ha deciso di non fare marcia indietro su un progetto contestato da anni, gli abitanti propongono una via d’uscita: «Facciamo una colletta — dice Cini Boeri, capofila della protesta — Siamo tutti d’accordo: il Comune ci dica quanti soldi ci vogliono e noi li troveremo».

Secondo l’assessore ai Lavori pubblici, Lucia Castellano, bloccare il parcheggio pensato ai tempi di Gabriele Albertini costerebbe alle magre casse del Comune 10 milioni di euro: 6,5 di costi già affrontati dall’impresa di costruzione e altri 3,5 di ricorsi al Tar di tutti quei cittadini che hanno già acquistato il box. Non pochi. Quindi, aveva spiegato la Castellano a fine agosto, «non si può più fare nulla». Aggiungendo: «Se fossi stata l’assessore o il sindaco in quegli anni non avrei mai pensato di fare un parcheggio in quella piazza, ma ora non è più possibile fermarlo. Il Comune non ha le risorse economiche».

I residenti, però, contestano la cifra. «Impossibile che siano stati spesi 6,5 milioni di euro in questi sei anni — spiega Roberto Losito, residente e immobiliarista
— Vogliamo prima di tutto che venga fatta chiarezza sulle spese realmente sostenute dal costruttore». Dicono i residenti che nell’ultimo anno, da quando l’impresa ha ottenuto tutti i via libera da parte della vecchia amministrazione, non è ancora stato fatto niente. «Il cantiere — raccontano — è una farsa. E noi siamo prigionieri di un parcheggio che non c’è». La protesta dunque si riaccende e, nonostante le dichiarazioni della nuova giunta, residenti e Italia Nostra — l’associazione per la difesa del patrimonio artistico italiano che ha già lanciato un appello sottoscritto da centinaia di persone — non si rassegnano. Oggi presentano un nuovo invito: salvare Sant’Ambrogio. L’unico modo, per l’associazione, è fermare le ruspe e realizzare un progetto di pedonalizzazione che valorizzi la piazza.

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