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Parte l'autobus all'idrogeno
fra un mese il primo in città
I mezzi a emissione zero, frutto di un progetto con fondi Ue, saranno tre entro febbraio
Pirellone contro Ecopass: "Non abbiamo soldi per aumentare l'offerta di mezzi pubblici"

Articolo del: 25/10/2011
Autore: ILARIA CARRA

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Il primo arriverà in città a dicembre, gli altri due a febbraio. Non entreranno subito in servizio, prima verranno testati, intanto si addestreranno gli autisti a guidarli e le prime corse di linea sono promesse a giugno. A più di un anno e mezzo dalla presentazione ufficiale in piazza Duomo dell’autobus a idrogeno destinato ai milanesi, i primi tre mezzi del futuro a zero emissioni (solo vapor acqueo) sono pronti a sbarcare in città.

L’annuncio l’hanno dato il governatore Roberto Formigoni e l’assessore comunale Pierfrancesco Maran al forum Mobilitytech, specificando anche «la parallela realizzazione di due stazioni di rifornimento». Il progetto dell’Unione europea si chiama “Chic, Clean Hydrogen In european Cities”, costo 15 milioni — un terzo da Atm e il resto da Regione e Comune con contributi europei — per una sperimentazione di cinque anni dei tre autobus a idrogeno (oltre ad alcuni mezzi ibridi, otto dei quali già in circolazione) per diffonderne l’utilizzo e in futuro abbassarne i costi. Produrre un autobus H oggi costa infatti un milione, cinque volte il prezzo di uno al alimentazione convenzionale.

Marchio Mercedes, “Evobus” si rifornirà al deposito Atm di San Donato, già attrezzato, e in un’altra stazione ancora da costruire, dicono dal Pirellone forse alla Bicocca o a Monza. E chissà che questa sia la volta buona per l’idrogeno milanese, un’esperienza partita non proprio col
piede giusto: nel 2004 Formigoni inaugurò il primo distributore di idrogeno alla Bicocca, valore 400mila euro, che poco dopo finì smantellato.

Mobilità pulita all’orizzonte, ma in vista c’è sempre l’emergenza tagli, con il Pirellone che torna a lanciare l’allarme sull’80 per cento dei fondi destinati al trasporto pubblico azzerati dal governo per il 2012: «Il contesto è critico — ha attaccato il governatore— non sono pessimista ma dobbiamo continuare a lavorare: in questo settore non è possibile pensare a ulteriori tagli». Le difficoltà finanziarie intanto portano la Regione a irrigidire il suo no all’Ecopass comunale: «Se Ecopass funzionasse davvero e, ipotizziamo, facesse diminuire l’utilizzo delle auto, con i tagli al trasporto pubblico non potremmo garantire mezzi pubblici adeguati», ha paventato l’assessore regionale ai trasporti, Raffaele Cattaneo. Scenario allarmante anche quello disegnato dell’amministratore delegato di Trenord, Giuseppe Biesuz: «Abbiamo già ora un problema di offerta, con i tagli non sapremmo come caricare i pendolari». Mentre i consumatori chiedono in un documento che i proventi del nuovo ticket vengano tutti reinvestiti nella mobilità sostenibile con un soggetto terzo garante, oltre all’integrazione tariffaria.

La Regione ammette anche il mezzo flop del suo car sharing elettrico, solo cento prelievi al mese in cinque postazioni. Ma rilancia: «Serve un cambio di mentalità, noi andiamo avanti con 40 nuove postazioni entro il 2013», promette l’assessore Cattaneo, tra cui presto Centrale, Garibaldi e Pavia. E a chi chiede perché vari i car sharing esistenti, quello regionale, quello comunale e quello della provincia in arrivo, non si integrino fra loro, l’assessore Maran ammette che «è un’occasione persa, l’integrazione porterebbe più efficienza».

Commento: La pagliacciata dell' idrogeno! Segnatevi questo articolo, così fra qualche mese e qualche anno si potrà controllare quanto di ciò prospettato sarà diventato realtà!

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