Articolo del: 02/11/2011 Autore: Gianni Santucci
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MILANO - La casa dei «prigionieri» sta di fronte allo stadio «Meazza». Certi giorni negli appartamenti è difficile parlare. Perché il rumore è troppo forte e copre le voci. Le finestre restano chiuse quasi sempre. Perché la polvere che entra è troppa e troppo densa. I racconti degli abitanti iniziano quasi tutti così: «Quando il mostro si accende...». Il mostro è una scavatrice che martella e affonda per decine di metri nel terreno. Sbatte e scava proprio là, a pochi metri dalle case. Tanto che uscendo sui balconi sembra che, ad allungare una mano, si arrivi a toccare l'acciaio dei giganteschi pistoni.
CANTIERE - Tra questi palazzi e lo stadio si stende l'enorme cantiere della metropolitana 5. Passerà anche di qua la Milano del futuro, quella dell'Expo, dei nuovi trasporti pubblici. Ogni progresso però si porta dietro i suoi effetti collaterali. Ecco, in questo momento i cittadini di via Harar si sentono così. Vittime degli «effetti collaterali». Prigionieri di una viabilità rivoluzionata. E inascoltati dalle istituzioni. Per questo scrivono lettere e firmano petizioni.
PROTESTE - La lettera con la raccolta delle firme sarà indirizzata ai consigli di zona 7 e 8. Poche righe che descrivono «disagi pesanti». Partono dalle «scosse sussultorie provocate dagli escavatori verticali di profondità che operano a ridosso dell'edificio, che fanno letteralmente tremare la struttura del condominio». E proseguono con «un fortissimo e continuo rumore prodotto dalle macchine durante l'intera giornata di cantiere, che inizia alle 7 del mattino e finisce normalmente alle 8 di sera, quando non si prolunga sino alle 23». A San Siro c'è uno dei cantieri fondamentali della M5, la futura linea «lilla». È da qui che, al termine dell'assemblaggio, inizierà a lavorare la «talpa» che scaverà la galleria a 25 metri sotto terra. E qui arriveranno le macerie e la terra da smaltire, nell'area dell'ex palazzetto.
DISAGI - I lavori sono iniziati prima dell'estate. «I cantieri sono una cosa molto importante per la città - spiega Dario Balotta, responsabile trasporti di Legambiente per la Lombardia - ma la salute dei cittadini è altrettanto importante e va salvaguardata. Interventi di mitigazione dei disagi durante i lavori vanno messi in opera come si è fatto in altri importanti cantieri di Milano». Se ci fosse un problema di risorse, Balotta aggiunge che «soprattutto a CityLife e in Garibaldi, zone che avranno un'eccezionale rendita immobiliare anche grazie al percorso del futuro metrò, ci sarebbe la possibilità di recuperare fondi per rendere meno invasivi i cantieri in altri quartieri». Gli abitanti di via Harar si lamentano anche perché la modifiche dei sensi di marcia e della viabilità è avvenuta «spesso senza preavvisi» ed è arrivata ad «imprigionare alcuni palazzi». La lettera con le firme dei cittadini prosegue: «I movimenti di terra nel cantiere provocano polveri che penetrano negli appartamenti nonostante la chiusura permanente delle finestre. Inoltre i motori dei mezzi d'opera scaricano ininterrottamente le loro emissioni inquinanti nell'aria che respiriamo».
CONSIGLIO DI ZONA - Ai consigli di zona chiedono un «incontro urgente» per conoscere nei dettagli i tempi dei lavori, capire se è stata fatta una perizia sulle case, discutere degli «effetti collaterali» dei cantieri e verificare se si possa arrivare a qualche intervento tampone. Per anni gli abitanti di San Siro si sono lamentati del rumore e del caos durante le partite o i concerti. Oggi guardano il calendario della Serie A e aspettano quasi con trepidazione i match di Inter e Milan. «Perché in quelle ore i lavori si fermano».
Commento: Alla faccia dei blocchi del traffico per ridurre il pm10! Sarebbe anche da indagare quanta parte dell' inquinamento da polveri è dovuto ai cantieri distriuiti per Milano, oltre che al traffico (che piace far credere essere la causa principale).
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