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XXV Aprile, l'ennesimo rinvio
la piazza pronta solo in aprile
Palazzo Marino aveva promesso la fine dei lavori a dicembre. Per il parcheggio, invece,
bisognerà aspettare la prossima estate. La rabbia dei commercianti: "E' una vergogna"

Articolo del: 12/11/2011
Autore: LAURA FUGNOLI

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Un altro Natale con le ruspe e termine cantiere rimandato di almeno altri sei mesi. Lo temevano, i commercianti e i residenti di piazza XXV Aprile, dopo sei anni dall’inizio dei lavori, tra degrado e recinzioni eterne davanti alle vetrine. Un incontro tra i commercianti e gli assessori Maran, Castellano e D’Alfonso ha messo fine a ogni speranza. Per Natale verrà aperta e pavimentata solo una lingua di strada che collegherà corso Garibaldi e corso Como passando sotto la Porta; ad aprile, una volta completata la pavimentazione della piazza, verranno finalmente tolte le transenne, mentre per la conclusione della parte sotterranea (box e sala conferenze) si dovrà attendere luglio 2012. I viali Monte Grappa e Pasubio diventeranno strade di accesso esclusivo ai box, mentre i commercianti, quasi a risarcimento dei danni subiti, spingono per la realizzazione di una via di scorrimento, seppur stretta, che costeggi la piazza e permetta il traffico locale.

Lucia Castellano, assessore ai lavori pubblici, lo scorso settembre aveva promesso la conclusione dell’esasperante vicenda per fine novembre 2011 «ma da allora gli operai si sono fatti vedere ben poco — spiega Mauro Artioli, titolare del negozio di ottica al numero 12 della piazza — e la vergogna di questo enorme buco continua. Ho questo negozio da 60 anni, certo sei anni non sono niente in confronto, ma speravo in un Natale meno sacrificato». Per dicembre, questa la promessa del Comune, verrà installata un’illuminazione provvisoria nel piccolo tratto
aperto, «tanto per non veder inciampare i passanti — continua Artioli — e magari per dar fastidio a spaccio e vandalismo che ormai ci perseguitano». Rincara la dose Mauro Bacchini, proprietario di High Tech: «Al degrado urbano ha fatto seguito quello sociale perché il cantiere è diventato zona di nessuno».

Con la beffa di affitti alle stelle perché con la scusa della futura rivalutazione dell’area, seppur solo sulla carta, sono scattati i rincari: 250 euro il canone annuo medio al metro quadrato: «Noi abbiamo duemila metri quadrati di negozio, l’affitto lievita mentre paradossalmente i lavori in corso ci hanno penalizzati con il 20 per cento di fatturato in meno. Ci siamo ritrovati per mesi senza nemmeno il marciapiede davanti all’ingresso». La rabbia di Gianmario Longoni, patròn del teatro Smeraldo, è quella di chi invece probabilmente dovrà abbandonare la piazza proprio quando sarà pronta: «Le difficoltà finanziarie ci impongono di chiudere e cercare una location altrove. Questo è un teatro da duemila posti ma sei anni di cantiere ci hanno devastato. E a cosa serviranno 200 parcheggi a rotazione quando il teatro non esisterà più?».

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