Articolo del: 13/11/2011 Autore: Armando Stella
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MILANO - Il Suv era parcheggiato in divieto, sulle strisce pedonali, all’angolo tra via Imperatore Graziano e via Ornato, a Niguarda. Il proprietario: momentaneamente assente. Due vigilesse di 35 e 40 anni se lo sono ritrovate davanti — un uomo robusto, furioso — mentre eseguivano le procedure di sanzione con lo street control, il sistema di rilevamento elettronico delle infrazioni. «Una poliziotta è stata spintonata, insultata, minacciata», difesa da un cordone di passanti e infine soccorsa da due pattuglie d’emergenza. Erano quasi le 10, ieri mattina: l’automobilista è stato multato, denunciato per ingiurie e resistenza.
(Photoviews) (Photoviews) LA DENUNCIA - «Un episodio di grave inciviltà — tuona l’assessore alla Sicurezza, Marco Granelli —. La vigilessa aveva l’unico "torto" di compiere il suo dovere, facendo rispettare le norme contro la sosta selvaggia». Un episodio grave, ma tutt’altro che isolato. Nei giorni in cui Milano si riunisce a convegno per discutere di leggi, incidenti e vittime della strada (ieri a Palazzo Marino con la presidente del Tribunale Livia Pomodoro, domani in Regione), a destare allarme è anche la contabilità dei «bersagli» in divisa. Sono oltre 220 gli agenti rimasti contusi e feriti, nel 2011, durante i turni di servizio operativo. Un infortunio su quattro, confermano le statistiche di Palazzo Marino, è provocato da un’aggressione: «In questa città resta un grande lavoro culturale da fare con i cittadini, perché ci sono persone che non solo trasgrediscono le regole, ma che usano prepotenza e arroganza contro chi cerca invece di farle rispettare — aggiunge Granelli —. È un problema generale di mancanza di educazione civica e di rispetto delle persone».
I RISCHI - I ghisa come obiettivo. Nelle folle dei cortei, durante gli sgomberi di campi rom e case popolari, nei blitz ai mercatini abusivi. I bollettini sindacali fotografano le condizioni di «disagio e pericolo» in cui operano i nuclei di piazza Beccaria: 153 agenti malmenati nel 2009, quasi cento quelli soccorsi nel 2010. «Il corpo è utilizzato per operazioni di pubblica sicurezza al posto di polizia e carabinieri — denuncia Giuseppe Falanga, dirigente del Siapol —. Così non va. Non c’è adeguata preparazione. Rischiamo troppo». L’ex giunta Moratti, dopo polemiche feroci, aveva deciso di «rafforzare» i classici strumenti di difesa personale dei ghisa (la pistola e il manganello) con lo spray urticante. I primi 50 «key defender» erano stati consegnati ai vigili urbani il 12 maggio scorso, sotto elezioni. La sperimentazione, annuncia l’assessore Granelli, è ufficialmente sospesa: «I nostri programmi non prevedono, al momento, l’uso dello spray al peperoncino. Vogliamo riaprire un dibattito serio con i sindacati, senza ideologia, su efficacia, gestione e controindicazioni del dispositivo».
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