| Metrò, multe in Fiera «Tariffe poco chiare». Atm: «operazione soft» Raffica di controlli alla stazione Rho-Pero. La protesta di organizzatori e visitatori del Salone del motociclo
Articolo del: 14/11/2011 Autore: Armando Stella
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MILANO - Il popolo della Fiera è sbucato dal tunnel della metropolitana di Rho ed ha sbattuto contro un muro di controllori in divisa. Nove agenti: un battaglione. Le uscite sbarrate. Biglietto, prego. È bastata un'ora di accertamenti, tra le 8 e le 9 del mattino, a provocare un cortocircuito istituzionale nella domenica di fuoco del Salone del motociclo. «Ho ricevuto migliaia di segnalazioni di protesta» attacca l'organizzatore Pier Francesco Caliari, dg di Confindustria Ancma e di Eicma spa: «Gli operatori e i visitatori italiani e stranieri non erano informati sui costi dei trasporti pubblici». Un viaggio fino al capolinea, secondo le tabelle del Sitam, costa 2,50 euro (è la tariffa interurbana): chi non sapeva, s'è sbagliato, è stato mal indirizzato alle edicole o ha provato a fare il furbo, utilizzando il ticket di base da 1,50 euro, è stato preso e punito. Il limite urbano, sulla mappa della linea 1, è segnato a Molino Dorino. Sono escluse le fermate esterne di Pero e Rho.
LA POLEMICA - Non sono numeri da stangata. Meno di 30 verbali da 51,50 euro, domenica. Neppure cento contravvenzioni nei quattro giorni d'esposizione. I controllori hanno multato un passeggero della M1 ogni 600: «È stata un'operazione soft, un ordinario servizio di contrasto all'evasione», minimizza Atm. Ma gli organizzatori del Salone rilanciano: «Il danno d'immagine è enorme, faremo valere i nostri diritti nelle sedi adeguate». Denunce? Lettere ufficiali? Si vedrà. La tensione, domenica, s'è scaricata sulla linea Rho-Milano. Contatti nervosi e richieste di chiarimento tra gli agitatissimi vertici Eicma, Atm e Comune di Milano. Intanto, un dato: il titolo di viaggio per Rho costa più del biglietto urbano fin dall'inaugurazione dell'astronave di Fuksas e del capolinea dei treni, sei anni fa. Lo scarto è dato dalle griglie del sistema provinciale dei trasporti.
COMPORTAMENTI SCORRETTI - La linea «rossa» ha accompagnato ai padiglioni oltre 60 mila persone tra la première di giovedì e il gran finale di ieri. Atm assicura di aver attivato «tutti i canali di comunicazione» agli utenti: messaggi alle fermate, annunci sonori, video nei mezzanini. È la macchina dell'«infomobilità» che governa ogni grande manifestazione fieristica. E i tutor rientrano nel pacchetto: «Proviamo a contenere i comportamenti scorretti». Si sono visti anche durante Eicma: passeggeri che scavalcano i tornelli, che sfruttano la folla per infilare (abusivamente) i corridoi riservati agli abbonati, che timbrano un ticket e fanno passare una seconda persona.
MANCATO ACCORDO - Il Salone internazionale delle moto ha calamitato a Rho-Pero «oltre mezzo milione di persone dall'Italia e dal mondo». Una massa enorme. Eppure, a differenza di quanto avviene per altri eventi di richiamo (l'Artigiano in Fiera, per dirne uno) Eicma e Atm non hanno sottoscritto un'intesa per il potenziamento dei treni, né per il biglietto «integrato» metrò-mostra, né per le informazioni ai visitatori. O meglio: Eicma non ha ritenuto necessario chiedere e condividere un piano di trasporti. Perché? «Nelle mostre complesse - riflette Enrico Pazzali, ad di Fiera Milano - i problemi vanno prevenuti. Stupisce il nervosismo dei vertici Eicma. In ogni caso valuteremo eventuali accorgimenti nelle prossime occasioni». Atm conferma la «propria disponibilità ad accordi per rendere sempre più agevoli gli spostamenti col mezzo pubblico», stempera la polemica, ma non accetta di essere messa sotto accusa: «È preciso dovere dell'azienda controllare la regolarità dei viaggiatori».
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