Articolo del: 17/11/2011 Autore: Maria Sorbi
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Va bene animare le domeniche a piedi. Occhio però a non trasformarle in propaganda politica. Sembra un concetto scontato ma, a giudicare dal carrozzone di intrattenitori, artisti e comici arruolato dal sindaco Pisapia, così non è. La squadra è sempre quella: ci sono Moni Ovadia, Paolo Rossi, Claudio Bisio, Lella Costa. Volti già visti, guarda caso, sul palco del 27 maggio in piazza Duomo, nell'ultimo appello-spettacolo per sostenere Pisapia nella sua corsa elettorale. Stavolta scendono in campo a lodare l'iniziativa delle Domeniche a spasso. «Io girerò in bici» racconta Bisio. «Fosse per me lo farei tutti i giorni» commenta Lella Costa. «Ci sono tante cose di Milano che si possono scoprire solo andando a piedi» dice la sua Paolo Rossi. E Moni Ovadia apprezza che per un giorno la città «vada a un ritmo diverso». Tutti pensieri condivisibili, per carità. Ma che sembrano dare un colore politico alla giornata senza auto, come se l'ambiente fosse patrimonio esclusivo della sinistra. Nessuno di questi personaggi si è mai pronunciato prima sull'argomento, soprattutto quando le domeniche venivano decise, per emergenza smog, dalla giunta della Moratti. Ora invece diventano improvvisamente un nuovo pretesto per dire quant'è bravo Pisapia. I dubbi sulla reale utilità delle giornate senza auto restano, eccome. La Regione Lombardia le ha abbandonate da un pezzo. E lo stesso neo ministro all'Ambiente Corrado Clini (fino a ieri direttore generale del ministero che ora si trova a guidare nel governo Monti) ha sostenuto nel recente passato che i blocchi del traffico «sono piuttosto incerti dal punto di vista dei risultati per la riduzione delle polveri inquinanti». Sul fatto che una giornata senza auto faccia bene a tutti (socialmente e culturalmente) nessuno ha da ridire. Purch´ l'iniziativa non porti un cappello politico a tutti i costi. «Invece è triste scoprire che questa giunta - fa notare il capogruppo del Pdl a Palazzo Marino Carlo Masseroli - riesca a trasformare anche le domeniche a piedi in un'occasione di propaganda di partito, organizzate dagli amici degli amici. La città è di tutti». L'ex vicesindaco Riccardo De Corato parla «di domenica per radical chic e compagni». La pensa allo stesso modo Alessandro Morelli (Lega Nord): «La sinistra sta facendo un ottimo lavoro per sostenere il suo sindaco. Dispiace vedere che questi personaggi scendano in campo solo c'è un sindaco di sinistra. Avrebbero potuto farlo molto prima». L'ex assessore all'Ambiente Edoardo Croci, padre di Ecopass (versione uno) e scettico verso l'efficacia ambientale dei blocchi del traffico, nell'organizzazione della giornata di domenica avrebbe preferito un coinvolgimento maggiore delle varie categorie (ad esempio i commercianti) che animano la città e non solo dei fedelissimi della sinistra. «Il rischio - spiega - è che la domenica a piede diventi di pochi e sia strumentalizzata». Croci teme anche che la Milano senz'auto si trasformi in un accrocchio di feste paesane a base di salamella: «Le feste di via - si raccomanda - non siano baracconi di paese. Formuliamo un progetto con iniziative di qualità». E soprattutto con iniziative per tutti e proposte da tutti. Anche da quelli che non hanno preso parte attiva alla vittoria di Pisapia. I programmi comunque sembrano ricchi. Durante il blocco (che si terrà dalle 10 alle ore 18) ci saranno parecchie iniziative sia a Milano sia nei 16 comuni dell'hinterland che fermeranno il traffico. Poich´ domenica è la giornata mondiale dell'infanzia, particolare attenzione sarà riservata ai bambini.
Commento: Le Domeniche a piedi sono una pagliacciata! Non giriamoci intorno!
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