| Rota, presidente Atm: preoccupati dagli effetti sui mezzi Dubbi in giunta sul blocco delle auto Oggi la decisione di Pisapia Spunta anche l'ipotesi di uno stop leggero: niente multe, solo informazione. Polveri oltre i limiti da 12 giorni
Articolo del: 26/11/2011 Autore: Armando Stella
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MILANO - Il blocco totale del traffico nel centro storico è ufficiosamente «congelato, sospeso», la giunta ha ricalcolato l'impatto del divieto sul trasporto pubblico e il responso è stato da brividi. Dodicesimo giorno di polveri fuorilegge. Altri due giorni oltre i limiti e il provvedimento scatterebbe in automatico. Ma il condizionale, strada facendo, è diventato d'obbligo. La decisione finale arriverà solo oggi, la giunta va verso una retromarcia. Ma non è da escludere che alla fine si faccia largo l'ipotesi di un blocco soft : divieto di circolazione confermato nei Bastioni, ma niente sanzioni, almeno per i primi giorni di applicazione, oltre al divieto di circolazione per le auto Euro 3 diesel in tutta la città. Ieri, nella riunione di giunta, che pure ha dato il via all'ordinanza che individua le eventuali deroghe, l'assessore alla Mobilità Pierfrancesco Maran ha avvertito i colleghi: per aggirare i «problemi tecnici» sono allo studio «soluzioni per rimodulare alcune misure».
La polemica nel frattempo sale di tono. Il Pirellone non nasconde lo scetticismo. «Poco opportune le misure di Palazzo Marino», ha tuonato ieri l'assessore alla Mobilità in Regione, Raffaele Cattaneo. Quanto allo stop alle auto, «non si può essere certi dei conti ottimistici fatti dal Comune di Milano e dall'Atm, perché l'impatto della decisione sui mezzi di trasporto pubblico sarà difficile». Certe misure, è la stoccata finale, non si prendono «senza prima garantire» un adeguato servizio di mezzi pubblici.
Che ne pensano i milanesi La replica arriva direttamente da Bruno Rota, il numero uno di Foro Buonaparte: «Non c'è nessuna visione ottimistica di Atm, anzi, siamo certamente molto preoccupati per le conseguenze sul trasporto pubblico da lunedì. Ovviamente, l'azienda sta approntando tutte le soluzioni più idonee per fronteggiare quella che sarà la decisione finale del sindaco Pisapia». Già, il sindaco. Ieri è riuscito a dribblare la domanda cavandosela con una battuta. Se non pioverà, si chiuderà il centro? «Noi siamo fiduciosi», ha sorriso affidandosi scherzosamente al meteo. Ma la danza della pioggia, stando alle previsioni, dovrebbe risultare del tutto inutile. Recita il bollettino Arpa: «L'espansione sull'Europa Occidentale di un'area di alta pressione atlantica determinerà la persistenza di tempo stabile con precipitazioni assenti, venti deboli di direzione variabile e inversione termica notturna in prossimità del suolo. Nel complesso, il periodo presenta condizioni favorevoli all'accumulo delle sostanze inquinanti in atmosfera».
L'opposizione di centrodestra va all'attacco. Carlo Masseroli, capogruppo pdl: «Il sindaco si prepari a chiedere scusa ai milanesi. È noto a tutti che le misure emergenziali non hanno effetti sulle emissioni inquinanti. Solo qualche giorno fa la domenica a piedi non ha dato nessun effetto». Ma anche nella maggioranza iniziano a circolare i primi timori. I consiglieri di Sel hanno chiesto ieri «uno sforzo coordinato sull'informazione preventiva e sull'organizzazione dell'emergenza stessa». Segnaletica «adeguata» in autostrada e tangenziale. E poi giornate col bollino verde, giallo e rosso in relazione alla gravità dell'inquinamento, con provvedimenti differenziati.
Commento: I poco lungimiranti soloni della giunta, introducendo la nuova più severa normativa, miravano evidentemente a fare bella figura presso una parte del loro elettorato, sperando che, grazie a pioggia e vento, non ci sarebbe poi comunque mai stato bisogno di metterla in atto. Purtroppo le cose, già questa volta, gli sono andate male, e messi a confronto con la dura realtà, stanno già facendo retro-front. Un bell' esempio di serietà!
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