Articolo del: 28/11/2011
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I milanesi sono stufi di girare a vuoto o di svenarsi per trovare un parcheggio. Così si affidano sempre di più al car pooling, il servizio di condivisione dell'automobile reperibile su internet. Duemila persone infatti hanno usufruito il mese scorso del servizio a cui si può accedere tramite il sito carpooling.it, un dato in netta crescita rispetto al 2010: le richieste di utilizzo di auto in condivisione sono cresciute del 600% rispetto all'ottobre dell'anno passato. E il dato sull'anno non è da meno visto che registra un 42% di richieste di condivisione interne a Milano in più rispetto al 2010 e un più 62% per quelle che comprendono i viaggi da e per la città. Un'idea del trasporto diversa dal solito che si sta facendo strada anche a causa della crisi economica e della croniche mancanze da cui è afflitto il servizio di trasporto pubblico. Dopo essersi registrati tra gli utenti di carpooling.it, si può vedere anche tramite iPhone se qualcuno sta passando vicino a te in direzione dell'ufficio o di casa tua. Una chiamata è si può risparmiare fino al 67% sui costi del viaggio. Niente male anche in vista del prossimo inasprimento dell'Ecopass, senza contare poi il risvolto ambientalista: condividendo una macchina con altre persone si emette una quantità molto minore di anidride carbonica nell'aria, contribuendo così alla salute del pianeta e degli altri. Tutti questi fatti insieme hanno convinto i milanesi, specialmente i giovani tra i 20 e i 35 anni: sono loro infatti la parte più consistente degli attuali utenti del car pooling, un sistema che utilizzano soprattutto per recarsi in università o sul posto di lavoro senza svenarsi tutti i giorni. Ma non sono i soli, e il sistema sta interessando anche le grandi aziende come Autostrade: il colosso delle infrastrutture infatti ha lanciato un progetto di car pooling per l'area di Varese, Como e Milano Nord, quella dell'autostrada A8-A9. La società sta intervenendo su alcuni tratti del percorso per allargarli, ma vista la gran quantità di automobilisti che percorrono quel tratto di strada quotidianamente ha cercato un metodo per limitare i disagi dei pendolari a quattro ruote. E la soluzione è stata il car pooling, grazie al quale Autostrade pensa di poter risolvere almeno in parte i problemi di traffico legati ai lavori di ampliamento in corso. Un'abitudine che secondo la società ha diversi risvolti positivi come la possibilità di darsi il cambio alla guida in modo da limitare la stanchezza e di conseguenza gli incidenti, quella di non usurare troppo velocemente l'auto privata e non ultimo per importanza la possibilità di socializzare. Quella dei pendolari legati a Milano e zone vicine comunque non è l'unica categoria di viaggiatori che utilizza il car pooling, ci sono anche quelli che percorrono le tratte a lunga distanza: una parte degli utenti infatti si dirige verso le grandi città italiane, o verso quelle che si trovano subito oltre le alpi. Tra le mete più visitate ci sono, dopo Roma, Firenze, Napoli e altre destinazioni nel Paese, Marsiglia, Nizza, Lugano, Zurigo, Monaco e Francoforte. Segno che anche per i viaggi all'estero il servizio di car pooling è apprezzato.
Commento: Il car pooling è una cosa utile quando le auto vengono utilizzate da persone diverse in orari diversi durante la giornata. Pensare di risolvere il problema del traffico a Milano col car pooling è solo un' altra utopia. Infatti a Milano entrano ogni giorno ca. 700000 auto tutte insieme. Cosa cambierebbe se fossero auto del car pooling, invece che auto private? Inoltre, come potrebbe il sistema car pooling avere 700000 auto da mettere a disposizione tutte insieme? Riassumendo, il car pooling può aiutare per quanto rigurda gli spostamenti fuori dall' orario di punto, di chi usa l' auto saltuariamente. Spostamenti che a Milano sono solo una minoranza e contribuisocono solo in percentuale minima al problema del traffico. Per fare fronte al grosso del traffico, quel che serve è invece potenziare massicciamente i mezzi pubblici in entrata a Milano, e anche i parcheggi di interscambio in periferia per quelli che abitano in zone non servite.
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