Articolo del: 28/11/2011 Autore: Michela Corna
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MILANO - Dietrofront di Palazzo Marino: niente blocco totale del traffico all’interno della Cerchia dei Bastioni. E da dopodomani potrebbero ritornare, dopo anni di assenza, le targhe alterne. Nel frattempo, si potrà circolare liberamente, mentre il livello di pm 10 si conferma oltre il doppio del limite massimo (50 mg/mc). Milano è stretta nella morsa dello smog da 14 giorni consecutivi, ma la prudenza le polemiche che infuriavano hanno costretto il sindaco Giuliano Pisapia a innescare la retromarcia congelando tutti i provvedimenti contenuti nella sua ordinanza anti inquinamento. Cos’è accaduto? Dopo la riunione, sabato pomeriggio, con il presidente della Provincia, Guido Podestà, il clamoroso passo indietro per non rischiare di incappare in una giornata disastrosa per i milanesi: infatti, l’impatto del blocco della circolazione sui trasporti pubblici s’ipotizzava fosse da brividi. E così il primo cittadino ha optato per una pausa di riflessione. Rifletterà oggi nel corso di un summit a Palazzo Isimbardi con la Provincia e i 134 Comuni dell’hinterland. Obiettivo: «valutare un pacchetto di misure condivise», ha scritto Podestà a ogni primo cittadino convocato. Tra queste, si ipotizza lo stop per le vetture Euro 3 Diesel su tutto il territorio provinciale e le targhe alterne da mercoledì e fino a Sant’ Ambrogio. E ancora: nuove regole per gli impianti di riscaldamento che dovrebbero essere abbassati a 20 gradi. E mentre dal bollettino meteo non arrivano buone notizie, infuria la polemica. Se per il centrodestra e l’Aci, la retromarcia sul blocco totale è una decisione «opportuna e di buon senso», per una parte della maggioranza di centrosinistra che sostiene Pisapia è stata una delusione. Carlo Monguzzi, anima verde del Pd, è deluso ma «fedele al sindaco». Lancia, invece, un avvertimento il radicale Marco Cappato: «Sia la prima e l’ultima retromarcia »; rassegnato Damiano Di Simine di Legambiente: «Era difficile da attuare, ma le targhe alterne sono inutili».
LA LAGERBACK A FAVORE DEL BLOCCO di Gianmarco Oberto La cancellazione del blocco di oggi «è un’occasione mancata». Filippa Lagerback, il volto più noto dell’associazione dei genitori antismog, da buona svedese immagina una città che si muove con auto elettriche, sui bus, in bicicletta. Sempre, senza bisogno di imposizioni dall’alto. E soprattutto una città in cui ognuno fa la propria parte: «Non dobbiamo aspettare che sia chi ci governa a dirci come ci dobbiamo comportare». «Non parlo da politica, ma da mamma - dice la soubrette di Che tempo che fa - e anche contro i miei interessi, perché anche io uso l’automobile. Dobbiamo appoggiare iniziative di questo tipo, anche se non sono comode, perché la città è di tutti e lo smog e il traffico la rendono invivibile». Il suo motto è quello kennediano, non chiederti che cosa il tuo paese può fare per te, ma chiediti che cosa tu puoi fare per il tuo paese: «Dobbiamo avere rispetto per noi stessi e per gli altri - dice l’ex fotomodella, milanese d’adozione - appoggiare decisioni impopolari che ci costringono a sacrifici e a cambiare stile di vita». «Il blocco saltuario delle auto in centro non serve a nulla, occorrono misure più drastiche. Ognuno faccia un esame di coscienza e accetti iniziative pensate per il bene comune».
Commento: Damiano Di Simine di Legambiente: «Era difficile da attuare [il blocco, ndr], ma le targhe alterne sono inutili» Perchè, invece, il blocco era utile?!? Che pena, Legambiente!
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