| Smog, stop ai diesel Euro 3 un grado in meno nelle case Vertice in Provincia fra i sindaci sulle misure da adottare nei prossimi giorni. Il blocco ai veicoli più inquinanti sarà attuato per fasce orarie: per i privati sarà dalle 8.30 alle 18
Articolo del: 29/11/2011 Autore: ILARIA CARRA
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Bocciate le targhe alterne, sì al blocco dei diesel Euro 3 senza filtro in almeno metà della provincia, ma in versione molto soft, e ritocchi ai livelli del riscaldamento. Il vertice dei sindaci ridimensiona il pacchetto antismog con cui il Comune si è presentato al tavolo con l'hinterland. Da mercoledì a martedì prossimo, weekend escluso, diesel Euro 3 fermi a Milano e in 70 (su 134) Comuni milanesi: all'incontro erano in 74, solo tre hanno votato no e uno si è astenuto. Stop sì, ma a orario differenziato: se dalle 8.30 alle 18 i privati non potranno circolare, via libera invece a commercianti e artigiani dalle 10 alle 18. E, sempre da domani, un grado (da 22 a 21) e un'ora (da 14 a 13) in meno di accensione delle caldaie nelle case e negli edifici pubblici e industriali, oltre alla stretta sulle porte sempre aperte dei negozi.
Stamattina a tutti i 134 sindaci arriverà una lettera a doppia firma Pisapia-Podestà: un invito a firmare l'ordinanza (in allegato) che blocca i diesel Euro 3 e abbassa i riscaldamenti. Niente targhe alterne, come chiedeva il Comune dopo il dietrofront sul blocco del centro: i sindaci le hanno cassate. Ed è all'arrivo del presidente della Provincia un'ora dopo l'inizio dell'incontro che il "no" è già chiaro: "Sulle targhe alterne non c'è una condivisione dei sindaci" ha detto Guido Podestà. Provvedimenti blandi di cui è consapevole il sindaco Pisapia, anche lui al tavolo. Che commenta: "Un piccolo passo necessario per fare grandi passi più avanti - commenta - ci siamo dati appuntamento per l'inizio di gennaio per interventi più coraggiosi". Dal tavolo è scaturita anche una lettera al governo per chiedere una deroga dal patto di stabilità sugli investimenti per i trasporti.
Mentre domenica è stato il quindicesimo giorno di fila di Pm10 fuorilegge - 106 i microgrammi a Città Studi, 102 in via Senato - le misure prese, piuttosto blande, avranno un impatto minimo sui cittadini, dato che dal divieto è esclusa buona parte degli orari di punta mattutini e serali. Tanto che Amat - anche se il Comune assicura un minimo potenziamento - stima che Atm sarà in grado di assorbire chi userà i mezzi. Ieri qualche disagio sul metrò c'è stato: dalle 9 sulla Rossa, per un guasto a un treno tra Pasteur e Villa San Giovanni, hanno viaggiato per mezz'ora bus sostitutivi; rallentamenti anche alle 11, ma per colpa di un malore di una donna a Buonarroti.
Pochi disagi, dal blocco, anche per gli operatori commerciali: per loro dieci ore di deroga. "Scelta responsabile", commenta Simonpaolo Buongiardino (Unione del commercio). Per il Comune, però, il Pirellone avrebbe potuto spendersi di più: "Sarebbe stato auspicabile un aiuto maggiore da parte della Regione per coinvolgere anche le altre province" commenta Piefrancesco Maran, assessore alla Mobilità. Maurizio Raimondi, assessore regionale all'Ambiente, rimarca che "la Regione lavora a misure strutturali: se si vuole procedere con i blocchi si sappia che i benefici sono poco apprezzabili". Cristina Stancari, la sua omologa in Provincia, sottolinea "il new deal tra pubblica amministrazione e cittadini".
Ed è proprio sull'esito soft delle decisioni che il Pdl attacca: "Tanto rumore per nulla è ridicolo - denuncia l'ex vicesindaco Riccardo de Corato - Noi avevamo chiuso il centro per una settimana". Insoddisfatta anche Sel: "Un pannicello caldo, è mancato il coraggio" polemizza il capogruppo in Provincia, Pietro Mezzi. Polemiche anche dagli ambientalisti: "Un compromesso da retrobottega - denuncia il presidente lombardo di Legambiente, Damiano Di Simine - la cosa assurda è che Atm non sia in grado di assorbire surplus di passeggeri anche minimi".
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