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Tavolo antismog, accordo al ribasso
è scontro fra il Comune e la Provincia
Il vertice ha partorito per ora soltanto una bozza. L'assessore Maran: "Domani via libera
ai diesel Euro 3, anche perché c'è lo sciopero di mezzi pubblici, per gli altri giorni si vedrà"

Articolo del: 15/12/2011
Autore: ILARIA CARRA

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Nessuna intesa ufficiale, a livello provinciale, su misure comuni contro lo smog. Dopo quasi quattro ore di "tavolo", a Palazzo Isimbardi, il patto tra i sindaci non viene sottoscritto: il protocollo che, dopo dieci giorni oltre la media di Pm10 di 50 microgrammi in tutta l'area milanese, prevede automaticamente il fermo dei diesel Euro 3 e la stretta sui riscaldamenti non viene votato: si preferisce prendere tempo.

Così tutto slitta a mercoledì prossimo: altro round, più ristretto. Un esito inconcludente per il Comune, che attacca la Provincia: "Se si lavora così abbiamo fatto bene ad agire da soli - è la critica dell'assessore all'Ambiente, Piefrancesco Maran - la Provincia non fa da coordinamento: allora ha ragione chi sostiene che vada sciolta al più presto". Ribatte Cristina Stancari, stessa carica ma a Palazzo Isimbardi: "Reazione fuori luogo e irrispettosa nei confronti dei sindaci: se ci si siede a un tavolo si devono accettare decisioni condivise. È un'ottica troppo milanocentrica".

In vigore ancora oggi, ma sospeso da domani fino a domenica compresa (anche a causa dello sciopero dei trasporti previsto appunto per domani) il blocco dei diesel Euro 3 città dalle 10 alle 18. Sulla prossima settimana l'assessore Maran è laconico: "Lunedì vedremo".
L'accordo si è arenato, non c'era condivisione. La bozza antismog su scala metropolitana include il fermo dei diesel Euro 3 senza filtro - i privati dalle 8,30 alle 18, i furgoni dalle
7,30 alle 10 - un grado e due ore in meno per i riscaldamenti e il solo "invito", ai negozi, a tenere le porte chiuse. Un protocollo condiviso, in generale, da molti dei quaranta sindaci al tavolo, ma alla fine non votato. Primi cittadini e assessori, specie quelli dei Comuni più piccoli, preoccupati dell'impatto sui mezzi pubblici, hanno chiesto di poterne discutere con il proprio esecutivo e di apportare modifiche.

"Siamo favorevoli, ma il documento deve essere ben definito" spiega l'assessore alla Mobilità di Melzo, Piercarlo Bianchi. Un'iniziativa "lodevole ma improvvisata" per Giovanni Lami, assessore a Magenta. Soddisfatta, comunque, la Provincia: "Una riunione positiva: finalmente c'è una base condivisa su cui potremo lavorare" dice l'assessore Stancari. Mercoledì una "cabina di regia" ristretta, di 13 sindaci tra cui Milano, Cinisello e Sesto, si riunirà e valuterà le modifiche per il via libera al documento.

Ed è proprio Milano a tirare in ballo la Regione: "Usi il suo potere impositivo per rendere efficaci le misure in tutta la pianura - chiede Maran - e irrigidisca i suoi divieti". Tradotto, inserisca i diesel Euro 3 nei blocchi regionali. Nel frattempo dovrebbe piovere: la perturbazione attesa per domani potrebbe aiutare a inanellare tre giorni di fila di Pm10 sotto la soglia dei 50 microgrammi (martedì erano ancora 75 al Verziere): una tripletta che azzererebbe l'ordinanza in vigore fino al 23, che, comunque, potrebbe finire in ogni caso revocata. Infuriati per il balletto delle ordinanze i commercianti, che da giorni chiedono di restringere i divieto per i mezzi commerciali: "Il Comune prende tempo - attacca il vicepresidente di Epam, Alfredo Zini - non si può sempre dire "vedremo", specie in questo momento di crisi: servono certezze".

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