| LA PROTESTA DEI PENDOLARI Scale mobili, guasti e incuria nel metrò Comune: nel 2012 il via alle sostituzioni Sessanta impianti su 305 dovrebbero essere cambiati Il Comune: stanziati tre milioni, al via i cantieri
Articolo del: 18/12/2011 Autore: Armando Stella
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MILANO - Le scale mobili di Lima e Moscova sono «fuori servizio» da settimane. Gli ascensori alla fermata Duomo, sulla linea gialla, sono entrambi inchiodati a terra, spenti, inutilizzabili. L’impianto di risalita al Qt8, stazione profonda sulla «rossa» — 42 gradini dal mezzanino ai binari — è collassato per mesi assieme alla bobina dell’arpione. Sottoterra, sulle spalle dei pendolari, si assiste quotidianamente a una catena ininterrotta di guasti, disservizi, malfunzionamenti, accompagnata da un comprensibile rosario di proteste, segnalazioni e denunce a Comune e Atm. La fatica d’uscire dal metrò si misura sulle anomalie croniche dei macchinari, spesso ferraglia vecchia, eredità della Milano di Bucalossi, Montagna e Aniasi, ingegneria ormai impossibile da aggiustare.
Scala mobile guasta alla stazione Qt8Scala mobile guasta alla stazione Qt8 UNA SU CINQUE - Sono 60 su 305 le scale mobili che andrebbero «necessariamente» sostituite. La giunta, in settimana, darà il via libera a un primo lotto di acquisti. Tre milioni d’investimento. Sedici cantieri in nove stazioni del metrò. Si parte nel 2012. Una maxi-operazione di manutenzione straordinaria per un impegno non più procrastinabile. Il Comune ha recuperato le risorse (tante, di questi tempi) e inserito gli appalti nel piano triennale delle opere pubbliche, ritoccando il documento preparato dall’ex amministrazione Moratti: «È uno sforzo economico necessario per adeguare impianti particolarmente vetusti — commenta l’assessore alla Mobilità, il 31enne Pierfrancesco Maran —. Vogliamo garantire una migliore fruibilità delle stazioni e riservare più attenzione agli utenti "deboli" del trasporto pubblico. Anziani, disabili, mamme con i figli piccoli». Serviranno almeno dodici milioni di euro per completare il processo di rinnovo di elevatori e montascale.
FUORI DAL TUNNEL - La risalita, dall’abisso dei guasti, è lunga e tortuosa. Un passo alla volta. Il programma di ristrutturazione scatterà dalle fermate Mm più frequentate e dagli impianti più vecchi. Le urgenze sono concentrate sulla linea rossa del metrò, la più «anziana» (il primo tratto, i dodici chilometri tra Lotto e Sesto Marelli, vennero inaugurati il primo novembre del 1964), e dunque più delicata. E dunque, con ordine. Gli operai saranno impegnati nella stazione periferica di Precotto (la scala non è mai stata sostituita dai tempi del sindaco Pietro Bucalossi, nonostante sia utilizzata da 4,8 milioni di passeggeri l’anno) e alla fermata di Lima (un impianto del 1964 è guasto dal settembre scorso, al gemello restano tra i 6 e gli otto mesi di vita).
GLI INTERVENTI - L’intervento più «pesante» riguarderà quattro scale mobili su cinque installate a Porta Venezia, hub di trasferimento per 15,4 milioni di passeggeri Atm (la quinta e unica funzionante è stata attivata nel 2000). E ancora. Saranno rimodernati i sistemi meccanici di Cordusio (due impianti del 1964 saranno cambiati e uno del 1985 sarà protetto da una copertura), Cairoli (la «garanzia» della scala mobile non supera gli otto mesi) e Pagano (saranno riqualificati due elevatori del 1964). La seconda fase d’interventi, sempre nel 2012, interesserà tre fermate della linea M2, la «verde»: Moscova (qui transitano 7,7 milioni di pendolari l’anno), Sant’Ambrogio (7,5 milioni di persone ai tornelli, tra cui gli studenti dell’Università Cattolica e i visitatori del Museo nazionale della Scienza e della Tecnologia) e Porta Genova (stazione ferroviaria d’interscambio per 10 milioni di milanesi). Obiettivo del Comune e di Atm è migliorare gli standard di qualità e alzare «gli indici di disponibilità» di elevatori e montascale.
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