Articolo del: 19/12/2011
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MILANO - «Chiudere il traffico in centro città è poco efficace se si congestiona nell'area circostante». Lo afferma il ministro dell'Ambiente, Corrado Clini, a Milano, nella sede della Regione, durante il vertice sull'emergenza smog, per discutere con le regioni del Nord (Veneto, Lombardia, Emilia Romagna e Piemonte). Bocciata l'Area C? «Non è da bocciare, ma è soltanto una parte dei provvedimenti anti-smog da adottare». Gli «interventi isolati - continua - rischiano di essere inefficaci se non sono accompagnati da misure estese sull'intera area. L'atmosfera non ha confini amministrativi. Il blocco del traffico ha effetti positivi, ma una regione come la Lombardia ha bisogno del supporto di un'area più vasta. Lo smog non si ferma la cartello Milano».
I PROVVEDIMENTI - Un piano comune sull'emergenza è l'obiettivo di Clini. Il 16 gennaio è prevista la prossima riunione per arrivare a una piattaforma più estesa. Al più presto saranno stanziati quaranta milioni di euro per sostenere gli investimenti di ammodernamento del trasporto pubblico locale nelle grandi quattro regioni. «Partendo da qui si lavorerà a un piano nazionale per il miglioramento della qualità dell'aria - ha spiegato il ministro - . Inoltre, all'Unione europea chiederemo di identificare un bacino padano come area meteoclimatica particolare, così saranno consentiti programmi ad hoc per sperimentare progetti innovativi". Ma le emissioni di sostanze inquinanti per persona in Lombardia «sono inferiori alla media nazionale», ha ricordato il governatore Formigoni. E il sindaco Pisapia: «Lavorare insieme è un buon inizio».
A BRUXELLES - «Far convergere la politica ambientale con quella dei trasporti», ha detto Clini ai cronisti, lunedì a Bruxelles, in margine ai lavoro del Consiglio dei ministri dell'ambiente dell'Ue e lo ha ripetuto in serata a Milano, nella sede della Regione, durante il vertice sull'emergenza smog. Il ministro ha poi precisato come su questa problematica, «emerge chiaramente l'esigenza di un'integrazione delle politiche per il trasporto con le politiche ambientali». Infatti, «finché le merci in Italia viaggeranno per l'80% su strada, con mezzi pesanti alimentati a gasolio che si spostano dalla frontiera di Trieste a quella con la Francia, oppure dal Brennero fino a Bologna, è abbastanza difficile immaginare che si possa affrontare con un certo successo la sfida dell'inquinamento atmosferico». Lo stesso vale «per il trasporto pubblico locale soprattutto nelle entrate e nelle uscite delle grandi città», ha aggiunto. Insomma, «non è inutile, ma è poco efficace chiudere il traffico nel centro città - spiega ancora il ministro - se poi nell'area circostante il traffico si congestiona per effetto del trasferimento di migliaia e migliaia di persone dalla periferia verso il centro muovendosi con la loro auto privata. Senza contare coloro che non entrano in città e si fermano un po' prima, ma anche per quelli l'atmosfera non ha limiti amministrativi. Quanto all'ipotesi di un'ecotassa, «potrebbe essere una soluzione se avessimo le tasse di scopo». Ma, ha ricordato il ministro, «l'Italia ha già un pacchetto di tasse ambientali e circa il 6% della tassazione dovrebbe essere destinata alla politica ambientale, mentre ne arriva meno dello 0,5%».
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