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Cambia la città: quattro nuove isole pedonali

Articolo del: 27/12/2011
Autore: Marta Bravi

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Con l'anno nuovo cambia la fisionomia del centro. Dal 7 gennaio piazza Beccaria, a due passi da piazza Fontana, diventerà pedonale, così come piazza Liberty. Dopo l'esperimento dei mercatini di Natale, che hanno richiesto la chiusura della piazza che ospita la sede centrale della polizia locale fino al 6 gennaio, si passa alla pedonalizzazione definitiva. Ora si tratta di dare alla piazza una nuova vita: nonostante sia in pieno centro, a due passi dal Duomo, questo luogo è «snobbato» da milanesi e turisti perch´ non attraente. Per riportarlo al centro dei percorsi turistici, il Comune sta mettendo a punto un progetto di riqualificazione anche architettonico. Il piano allo studio dell'assessore al Commercio Franco D'Alfonso prevede «ascoltando il territorio di trovare una vocazione specifica a ogni nuova isola pedonale: Piazza Beccaria è circondata da grandi alberghi, dove si concentra soprattutto turismo congressuale. Visto che il centro dopo le 20 è deserto e tutto è chiuso, si potrebbe pensare di sviluppare il turismo di prossimità: bar e ristoranti potrebbero aprire anche i dehor sulla piazza e i negozi potrebbero avere orari di apertura prolungati, proprio per permettere ai turisti di vivere il centro anche la sera». Lo strumento? I duc, i distretti urbani del commercio, che permettono «aperture governate». La vocazione di piazza Liberty? «Piazza Liberty ospita il Ferrari shop, molto visitato: si potrebbe pensare quindi di ospitare qui le manifestazioni motociclistiche, come le sfilate di moto e auto d'epoca».
E se in Montenapoleone le grandi griffe continuano a opporre resistenza alla definitiva pedonalizzazione del Quadrilatero della Moda, presto piazza Duomo potrebbe essere definitivamente vietata al traffico. La nuova isola comprenderebbe «piazza Mercanti, le vie intorno alla galleria Vittorio Emanuele fino a piazza San Fedele». È di quest'estate l'idea per esempio di spostare la movida in luoghi e piazze grandi e centrali, ma popolate solo di uffici, come piazza Affari. Rimane quindi il progetto, che potrebbe partire in primavera con i primi eventi, di trasformare la piazza della Borsa in uno dei principali punti di ritrovo serali e notturni. «Non ci sono bar è vero - spiega l'assessore D'Alfonso, - ma esistono i bar ambulanti, gli ape-ritivo, ape car attrezzati. Le colonne di San Lorenzo, piazza Sant'Eustorgio e corso di porta Ticinese, potranno “riappropriarsi” così della loro vera natura di testimonianza della Milano romanica. Stiamo pensando a un percorso turistico culturale, con cuore in piazza san Lorenzo, scenario suggestivo per reading o concerti di musica classica».
Il progetto del Comune prevede la creazione di un sistema integrato di isole pedonali all'interno di Area C, che dovrebbe ridurre il traffico del 20%: si pensa quindi di chiudere completamente alcuni assi radiali, dalla periferia al centro, per avvantaggiare il trasporto pubblico, in particolar modo i tram, e di lasciarne aperti altri. L'altra isola pedonale partirà da corso Genova, su verso nord, lungo via Correnti, via Torino, via Orefici fino a piazza Scala e via Manzoni. Le linee 1, 2, 3 e 14 potranno approfittarne per attraversare il centro a tutta velocità.

Commento: Purtroppo questa gente vive in un mondo di fantasia, completamente scollegato dalla realtà. Chissà cosa vorrà mai dire che "esistono i bar ambulanti, gli ape-ritivo, ape car attrezzati"?!? Che pubblico vorrebbero attirare? Senza locali come si deve e senza la possibilità di arrivarci in macchina! Sicuramente non un pubblico di alto livello. Forse si formerà un secondo polo per i ragazzini, del tipo Colonne di San Lorenzo. Non so, però, se in questo modo la città ne guadagni granchè...
Anche l' idea di chiudere vie importanti come corso Genova, è come al solito demenziale. Certo, i tram lumaca potranno andare un poco più veloce, ma sicuramente la velocità media degli spostamenti non potrà che calare. Al solito si vuole spingere la gente ad usare i mezzi, non migliorando questi ultimi, ma ostacolando l' alternativa privata.
Povera Milano! Non lamentiamoci poi se sempre più attività, aziende e servizi si spostano fuori città...


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