Articolo del: 02/01/2012 Autore: ILARIA CARRA
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Per gli automobilisti saranno due settimane di traffico libero, centro compreso. Spente a fine 2011 le telecamere di Ecopass, si dovrà attendere fino al 16 per l’avvio ufficiale del suo sostituto, l’Area C. Che da domani, però, farà la prima comparsa in città: nella Cerchia dei Bastioni s’inizierà a dipingere la segnaletica e a smontare i vecchi cartelli per sostituirli gradualmente con quelli della congestion charge, il ticket per (quasi) tutti i veicoli. Intanto, nonostante il 31 dicembre il Pm10 sia sceso sotto i 50 microgrammi, il 2011 si è chiuso con un record di sforamenti: sono 151 giorni, per Legambiente, oltre il quadruplo dei 35 di bonus consentiti dall’Europa. Al posto dei cartelli bianchi e blu di Ecopass spunteranno quelli a sfondo bianco e dal profilo giallo con macchia verde al centro. Un cantiere che durerà due settimane, durante le quali i milanesi verranno tempestati da messaggi radio, spot televisivi e video online sulle nuove regole di accesso in auto al centro. Del vecchio sistema resteranno solo i 43 varchi e i giorni e gli orari di funzionamento: da lunedì a venerdì, 7.3019.30.
Per tutto il resto, si cambia. A partire dal dna: Ecopass era antinquinamento, Area C sarà antitraffico. Così, addio a tariffe differenziate a seconda di quanto s’inquina, ma 5 euro fissi per tutti. Eccetto per i residenti, che non avranno più diritto a un abbonamento ma a 40 ingressi gratis (poi tariffa a 2 euro), e i mezzi di servizio (3 euro, 5 con due ore di sosta gratuita). Gratis soltanto i mezzi elettrici, oltre a moto e scooter, e per un anno gpl, metano, ibride e bifuel. Finora, invece, le auto più recenti (benzina almeno Euro 3 e diesel Euro 4) non sborsavano nulla.
Altra novità, divieto di accesso per alcune categorie, nemmeno pagando: diesel Euro 3, veicoli a gasolio Euro 0, 1 e 2 e i benzina Euro 0 già bloccati fino ad aprile dalla Regione. Si stima che 31mila persone (di cui 6mila tra le 8 e le 9) rinunceranno all’auto. Per loro Atm potenzierà i mezzi: l’ora di punta del metrò durerà fino alle 10, più corse sulla Rossa e per una decina tra tram e autobus, tre linee di bus prolungate (la 37 fino a Cavour, la 67 a Cairoli e la 74 a S. Ambrogio).
In queste due settimane, intanto, liberi tutti. Tranne i benzina Euro 0 e diesel Euro 0, 1 e 2, bloccati in città dall’ordinanza antismog del Comune. Divieti che spariranno solo quando il Pm10 starà sotto la soglia di guardia dei 50 microgrammi per tre giorni di fila. Come a San Silvestro: i valori sono rientrati nella norma, con un massimo di 39 in via Senato. Un giorno di tregua che spezza la sequenza nera dal 21 dicembre. Ma il bilancio resta catastrofico: «Nell’ultimo decennio andò peggio soltanto nel 2002 con 172 sforamenti», denuncia il presidente lombardo di Legambiente, Damiano Di Simine. Milano maglia nera in tutta la Lombardia. E male anche i dati sulle concentrazioni medie delle polveri: 49,1 per cento, più 25 per cento rispetto al 2010, contro i 40 tollerati dall’Europa. «L’unica vera novità è Area C — aggiunge Di Simine — i cui effetti saranno apprezzabili a livello locale, ma è in Lombardia che servono politiche più coraggiose». Ed è attesa in settimana la firma del sindaco all’ordinanza con cui Milano aderirà al protocollo antismog della Provincia.
Sul fronte dei contrari all’Area C, il Pdl in una settimana ha racimolato 3mila firme, un decimo di quelle necessarie per un referendum. Di strada da fare, per arrivare al quorum entro il 20 maggio, ce n’è, ma nel Pdl non si danno per vinti: «Raccogliere 30mila firme non sarà facile, ma dalle reazioni della gente credo che ce la faremo — dice Carlo Masseroli, capogruppo Pdl a Palazzo Marino — Tanti votanti ai referendum di giugno firmeranno anche il nostro: l’area C tradisce gli obiettivi ambientali del referendum di giugno, e paradossalmente oggi a Milano conviene avere un’auto vecchia e inquinante».
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