| Incontro Area C Milano zona 2 con l’Assessore Maran, ancora tante critiche ma il provvedimento partirà comunque
Dai disagi per commercianti e residenti all’assenza di pista ciclabili, dalla qualità dell’aria alla questione dei trasporti pubblici: Area C partirà comunque tra due giorni
Articolo del: 14/01/2012
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Ieri pomeriggio si è svolto in viale Zara 100, presso la sala consiliare di Zona 2, il quinto degli incontri organizzati dal Sindaco Pisapia e dall’Assessore alla mobilità Pierfrancesco Maran con lo scopo di far conoscere tutti i dettagli del contestatissimo provvedimento Area C, in vigore lunedì 16 gennaio 2012. L’incontro è stata l’occasione per molti cittadini e consiglieri comunali d’intervenire nel dibattito per esprimere la loro opinione e le loro eventuali perplessità.
UN MOMENTO PER IL VIGILE UCCISO: SCOPPIA UNA BREVE POLEMICA CONTRO LA POLITICA DI APERTURA VERSO I ROM INTRAPRESA DA PISAPIA – Dopo che l’Assessore Pierfrancesco Maran ha fatto il suo ingresso trionfale fra i flash dei fotografi in stile star sul red carpet, ha preso la parola Mario Villa, il Presidente del consiglio di zona 2:
* Villa ha voluto ricordare Niccolò Savarino, l’agente della polizia locale, che ieri sera “ha perso la vita nell’esercizio del suo lavoro e delle sue funzioni” (per dettagli, CLICCA QUI); * La commemorazione del 43enne, vittima di un omicidio così “crudele e atroce”, è stata, però, interrotta dall’intervento (peraltro decisamente fuori luogo) di uno dei presenti, che ha gridato a gran voce “per colpa di due rom” (secondo le indiscrezioni trapelate ieri mattina, i responsabili dell’omicidio sarebbero due rom di 28 e 25 anni, ndr); * Dopo esser stato tacciato di razzismo e critica per la “mancanza di delicatezza” dimostrata, l’uomo è stato invitato ad abbandonare la sala e la situazione è, quindi, potuta ritornare alla normalità.
L’INIZIO DELL’ASSEMBLEA: LA PAROLA A MARAN – In seguito all’intervento di Mario Villa prende parola al giovane Assessore alla mobilità. Nel suo discorso Maran illustra i numerosi vantaggi che il provvedimento Area C porterà a beneficio della cittadinanza milanese, primo fra tutto la riduzione del traffico automobilistico privato e il miglioramento della mobilità urbana.
AZIONI A CASCATA PER RENDERE PIÙ VIVIBILE LA CITTA’ – Maran rassicura la sala, dicendo “ogni euro guadagnato dal pagamento del ticket sarà impiegato per realizzare altri interventi a beneficio della cittadinanza, come la costruzione di piste ciclabili e isole pedonali”.
NIENTE DA FARE PER IL PM10 – Analogamente a quanto accaduto durante il precedente incontro in zona 7, il 31enne ha tenuto a precisare che l’Area C non avrà un impatto significativo sulle PM10, quasi come a proteggersi dalle inevitabili critiche che da più parti giungerebbero qualora il loro livello non dovesse scendere:
* “Le PM10 ci sono anche al di fuori della cerchia dei bastioni. La concentrazione delle polveri sottili rilevata a Milano dalle centraline ARPA è la stessa anche in altre città lombarde”. * A questo punto, Maran glissa e si lascia andare in “divagazioni scientifiche”, illustrando l’impegno del Comune per monitorare la cosiddetta black carbon, la particella più pericolosa responsabile delle principali patologie cancerogene.
I CITTADINI: FAVOREVOLI E CONTRARI DICONO LA LORO SULL’AREA C – Maran si affretta a concludere per “non rubare ulteriormente spazio ai cittadini e consiglieri comunali desiderosi di esprimere la loro opinione riguardo all’Area C”. La sala si spacca in due: chi è favorevole e chi, invece, è contrario:
AREA C, I FAVOREVOLI:
Molti cittadini si sono dimostrati favorevoli alla Congestion Charge. Alcuni di essi hanno precisato che, seppur abbiano a loro disposizione un’autovettura, si spostano utilizzando mezzi alternativi meno costosi e inquinanti: chi la bicicletta, chi i mezzi o semplicemente va a piedi:
* “Con il provvedimento Area C sta finalmente prevalendo la salute sugli interessi particolari”;
* I sostenitori dell’Area C richiedono di non “snaturare il provvedimento e di continuare sulla strada sinora intrapresa, una strada che è stata largamente sostenuta dall’elettorato milanese sia in campagna elettorale sia in occasione dei referendum consultivi dello scorso giugno” (per conoscere le percentuali sui risultati del referendum, dove in realtà ha votato Sì solo il 38% dei milanesi, CLICCA QUI, ndr). Unica richiesta: migliorare l’efficienza dei mezzi di trasporto pubblici, riducendo i tempi di attesa che sono esageratamente lunghi per una città come Milano: “Non è possibile aspettare 10 minuti per l’arrivo di un tram” – fa eco una signora presente; * Altro capitolo la costruzione di piste ciclabili per riconnettere il tessuto urbano. Al momento quelle presenti a Milano “sono molte poche e affollate, soprattutto nei giorni festivi”. I ciclisti richiedono a gran voce che ci sia un “controllo continuativo delle forze dell’ordine per garantire una maggiore sicurezza e sanzionare gli automobilisti che lasciano abbandonate le loro vetture in seconda fila o, peggio ancora, in divieto di sosta, sulle piste ciclabili stesse”.
AREA C, I CONTRARI:
I contrari obiettano che un provvedimento di tale portata non è stato condiviso con la cittadinanza né con le associazioni ambientalisti:
* “I cittadini non sono stati opportunamente ascoltati: troppo comodo incontrarli a giochi fatti, quando il provvedimento sta per entrare in vigore”; * Secondo molti oppositori, la Congestion Charge è l’ennesima misura che andrà ad abbattersi sulle finanze dei milanesi, già abbastanza compromesse dalla crisi economica e dai rincari dell’ultimo periodo: “E’ un provvedimento ingiusto che colpisce tutti, una ghigliottina che taglierà la testa a commercianti e residenti”. E’ inammissibile continuare a pensare che la protesta sia illegittima “perché i residenti di zona 1 siano ricchi: molti sono in affitto o hanno ricevuto in eredità quelle case così tanto discusse”; * Occorrerebbe adottare misure diversificate per reddito e a secondo delle motivazioni che portano ad utilizzare l’automobile: “bisogna distinguere chi ha un Mercedes da chi possiede una piccola utilitaria, magari acquistata dopo tanti sacrifici, così come chi usa l’auto per lavoro o perché viene da fuori da chi, invece, la utilizza per andare a fare shopping”;
* “I tempi di attesa dei mezzi pubblici sono lunghi e le corse sono ancora troppo poco frequenti. Senza parlare dell’aumento del biglietto giornaliero dell’ATM, da 1 a 1,50 euro”. Su quest’ultima segnalazione si sono, però, sollevate le polemiche di quanti gridavano di fare un abbonamento (le tariffe degli abbonamenti non hanno subito ritocchi al prezzo, ndr), alzando al cielo le loro tessere elettroniche; * “L’area C è un provvedimento iniquo, che avrà come conseguenza quella di congestionare e di creare il caos nelle zone periferiche: per entrare a Milano sarò costretto a prendere la circonvallazione e a fare il giro dell’oca, inquinando molto più di prima” – incalza un commerciante; * “La misura è assolutamente inutile, così come lo sono stati i blocchi pre-natalizi del traffico o le domeniche a piedi, che non stati capaci di migliorare la qualità dell’aria respirata e di ridurre la concentrazione delle polveri sottili. Per ridurre l’inquinamento, bisogna cambiare le caldaie funzionanti a gasolio che ormai sono completamente obsolete: in Comune c’è una temperatura variabile fra i 25 e i 28 gradi; perché non parliamo anche di questo?”.
LA CONCLUSIONE DEL DIBATTITO – Dopo intense ore di dibattito e di confronto sulla Congestion Charge e sulla sua presunta utilità, Maran ha ripreso parola ringraziando i presenti per esser accorsi così numerosi e per aver esposto in maniera civile il proprio pensiero, nonostante qualche piccolo momento di tensione. Il 31enne Assessore ha, poi, rassicurato che la voce dei cittadini sarà ascoltata per introdurre eventuali migliorie al provvedimento e che “è sicuro che col tempo i milanesi lo accetteranno senza alcuna riserva così come è già successo in altre città europee”.
* Maran ha, infine, tenuto a precisare che l’area C, in vigore dal 16 gennaio, “è una misura in via di sperimentazione, che sarà continuamente monitorata dall’amministrazione comunale nella prospettiva di capirne la sua reale efficacia”. E a quanti gli chiedevano come si fosse spostato per giungere all’incontro con il consiglio di zona 2, il baby Assessore ha risposto sornionamente: “Con i mezzi pubblici, ovvio!”.
Commento: Qualcuno lo ha veramente andare via in tram o metrò? O, magari, per mezzi pubblici intendeva il taxi?
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