Articolo del: 27/01/2012
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Lo smog a Milano? E' disastro colposo. La Procura di Milano ha aperto un'inchiesta. Il fascicolo, al momento a carico di ignoti, viene seguito dal dipartimento guidato dall'aggiunto Nicola Cerrato e nasce da un esposto del Codacons. E' attesa invece nei prossimi giorni la decisione del pm Alessandra Cecchelli se chiedere o meno per il presidente della Lombardia Formigoni, per quello della Provincia Guido Podestà e per l'ex sindaco Letizia Moratti, indagati in un altro filone.
Lo scorso 11 novembre, l'associazione dei consumatori ha depositato in Procura un esposto di una ventina di pagine nel quale, tra le altre cose, si denuncia che negli anni "2009, 2010 e 2011 la situazione concernente l'inquinamento da smog a Milano ed, in particolare, la violazione dei valori limite di emissione di materiale particolato (PM10) non solo non è migliorata, ma è addirittura peggiorata". La nuova normativa entrata in vigore nel settembre 2010, scriveva il Codacons nell'esposto, "in attuazione alla direttiva 2008/50/CE, pone precisi obblighi in capo alle regioni, alle province autonome ed ai comuni, obblighi non attuati in Lombardia e a Milano, per il raggiungimento di chiari obiettivi di miglioramento della qualità dell'aria, obiettivi non raggiunti né in Lombardia né a Milano".
Il gip di Milano, Maria Vicidomini, ha rigettato, invece, la richiesta di proroga delle indagini avanzata dalla Procura riguardo al filone dell'inchiesta, nata nel 2009 e sempre su esposto del Codacons, e che vede indagati per omissione di atti d'ufficio e versamento di fumi o polveri nell'atmosfera il governatore della Lombardia Roberto Formigoni, il presidente della Provincia Guido Podestà e il suo predecessore Filippo Penati, l'ex sindaco di Milano Letizia Moratti e altri due sindaci dell'hinterland.
I fatti contestati sono relativi ad anni precedenti all'elezione di Podestà a presidente della Provincia. Riguardano, invece, il periodo in cui l'Amministrazione provinciale era guidata da Filippo Penati. Il giudice, da quanto si è appreso, ha ritenuto che la perizia disposta dalla Procura in fase di indagini sia esaustiva e può permettere agli inquirenti di fare le loro valutazioni. Ora il pm Cecchelli, dunque, dovrà decidere se chiedere l'archiviazione delle accuse contestate agli indagati o chiedere per loro il rinvio a giudizio.
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