| «+ Area C, -posti di lavoro», i negozianti in girotondo chiedono di rivedere la delibera I commercianti chiedono di anticipare il giovedì alle 17.30 l'accesso libero al centro. Il Comune: incentivi, ma gli orari non si toccano
Articolo del: 08/02/2012
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MILANO - Prove di tregua tra Comune e commercianti su Area C. E va sottolineata la parola «prova», perché l'orizzonte resta molto nebuloso e privo di chiarezza. In una conferenza stampa improvvisata e abbastanza vaga - dopo un incontro ai vertici tra il sindaco Giuliano Pisapia e il presidente dell'Unione del Commercio, Carlo Sangalli - assessori e rappresentanti dell'Unione hanno annunciato i «giovedì dello shopping» per rilanciare l'economia all'interno della Cerchia dei Bastioni penalizzata dal ticket d'ingresso. Peccato che sulle modalità di effettuazione non ci sia identità di vedute. L'Unione del Commercio vorrebbe che il giovedì si anticipasse alle 17.30 l'accesso libero all'Area C. Palazzo Marino è lontano mille miglia da questa ipotesi e parla molto più genericamente di pacchetti di incentivi che mettano insieme shopping, musei, mostre e cinema. Distanze siderali. Con effetti a dir poco comici. Quando dalla platea i giornalisti chiedono se si arriverà al «giovedì corto» per l'Area C, i rappresentanti dell'Unione, Simonpaolo Buongiardino e Gian Roberto Costa scuotono la testa in senso affermativo, l'assessore ai Trasporti, Pierfrancesco Maran e al Commercio, Franco D'Alfonso anche. Ma in senso negativo. «Diciamo che c'è l'accordo politico di fondo - dice Costa - poi bisogna trovare i modi di attuazione». Ma non c'è tanto tempo per stilare le nuove regole perché il primo giovedì di shopping partirà tra tre settimane e nessuno ha ancora capito come funzionerà. LE RICHIESTE - Proviamo a districare la matassa. Partiamo dalle richieste dei commercianti «In Area C - ha spiegato il vicepresidente di Confcommercio Simonpaolo Buongiardino - si trova il 25% delle attività commerciali della città, circa 10 mila, pari a oltre il 50% del fatturato del territorio comunale». In questo contesto, «la riduzione del flusso di persone in Area C sta andando ben al di là delle aspettative di un -20% e per questo motivo abbiamo chiesto di trovare delle modalità per riportare flussi di persone in centro». Sia con un accorciamento di due ore della congestion charge sia con il prolungamento dell'apertura dei negozi oltre le 19.30.
IL COMUNE - Interlocutoria la risposta del Comune, che ha comunque giudicato positivamente il confronto, ma ha però escluso modifiche alla struttura dell'impianto del pedaggio prima di sei mesi. «La verifica su Area C è semestrale - attacca l'assessore Maran - prima dei sei mesi nessuna modifica sugli orari». L'amministrazione allora potrebbe agevolare i giovedì dello shopping, che l'assessore al Commercio Franco D'Alfonso si è augurato possano partire fra tre settimane, con l'offerta di iniziative che mettano assieme shopping, cultura e svago, con eventi e agevolazioni per l'ingresso a teatri, cinema, musei. Quindi un accordo esilissimo che sembra più dettato dalla necessità da entrambe le parti di mettere un freno alle proteste interne ed esterne che un provvedimento in grado di riportare la pace. Tanto che il previsto girotondo di protesta dei commercianti davanti a Palazzo Marino contro Area C si è tenuto regolarmente ieri sera. Dalla nebulosità del giovedì di shopping, a qualcosa di più concreto: Comune e Unione hanno trovato l'accordo sulle autorimesse all'interno dell'Area C. Il pacchetto complessivo Area C più parcheggio in un'autorimessa costerà esattamente la stessa cifra dell'ingresso in Area C più il parcheggio sulle strisce blu.
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