Articolo del: 20/02/2012 Autore: Gianni Santucci Armando Stella
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Trentasette giorni fuorilegge dall'inizio del 2012; una serie nera di 16 superamenti consecutivi al limite di guardia per la salute; livelli di polveri sottili quattro volte superiori alla soglia d'attenzione. L'emergenza ambientale è riassunta dall'ultimo bollettino Arpa: 189 microgrammi di Pm10 misurati alla centralina di via Pascal, 179 microgrammi rilevati in via Senato e 193 al Verziere. L'alta pressione atlantica ha formato una densa cappa di smog sopra la Lombardia. Cremona, ieri, ha fermato le auto in tutta la città. Milano, che dal 16 gennaio ha attivato l'Area C nel centro storico, condivide e rispetta il protocollo provinciale contro i picchi di inquinamento, ma ora chiede un passo in avanti: «Bisogna allargare la scala dei divieti». Il tavolo dei sindaci dell'area metropolitana sarà convocato a Palazzo Isimbardi entro fine mese. Mentre su Milano incombe l'apertura di una nuova procedura d'infrazione da parte dell'Ue.
L'aria è irrespirabile dal 3 febbraio. Le condizioni climatiche - tempo stabile, venti deboli - hanno ingabbiato i veleni negli strati bassi dell'atmosfera. «I dati sono omogenei in tutta la zona critica - osserva l'assessore comunale all'Ambiente, Pierfrancesco Maran -: le misure locali, come Area C, impattano sul traffico e riducono la tossicità delle polveri, ma non possono incidere sulle concentrazioni». Per farla semplice: c'è meno carbonio elementare, la frazione più nociva, nel «corpo» del particolato. Ma i livelli complessivi restano altissimi. Conclude Maran: «Per allargare l'offensiva antismog serve l'impegno di tutte le amministrazioni».
Insorge il Pdl: «Il ticket nei Bastioni si dimostra inutile ai fini del miglioramento della qualità dell'aria». I divieti previsti dalla cabina di regia in Provincia sono scattati il 13 febbraio scorso: stop ai veicoli diesel Euro 3 senza filtro antiparticolato (sono 241.129 in provincia e già vietati in Area C) dalle ore 8.30 alle 18; blocco dei mezzi commerciali Euro 3 diesel dalle 7.30 alle 10; un grado centigrado (da 20 a 19) e due ore di accensione in meno (da 14 a 12) per gli impianti di riscaldamento; i negozi, infine, devono tenere chiuse le porte d'ingresso. «La falla nel sistema è rappresentata dall'assenza dei controlli - denuncia Andrea Poggio, vicedirettore di Legambiente -: gli enti locali non fanno rispettare le regole su traffico e caldaie». C'è un esempio, dice Poggio, che sintetizza l'inefficacia della strategia lombarda contro l'inquinamento: «È inutile bloccare le auto diesel Euro 3 se prima non si puniscono i mezzi pesanti più sporchi. Un camion Euro 1 inquina come nove macchine diesel e trenta veicoli a benzina Euro 3, e percorre quotidianamente il triplo dei chilometri. In sintesi: i 150 mila Tir che circolano attorno a Milano producono le emissioni di 12 milioni di auto a benzina».
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