Articolo del: 22/02/2012 Autore: ILARIA CARRA e TIZIANA DE GIORGIO
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Lo smog cala ma non basta, i valori restano fuorilegge. Con la concentrazione di Pm10 scesa ieri a 92 microgrammi per metro cubo d’aria al Verziere, pur con un miglioramento rispetto ai 228 microgrammi di domenica, si è inanellato il quindicesimo giorno di fila di sforamento della soglia di guardia di 50 microgrammi. Il diciottesimo, in provincia. Una sequenza nera: per abbatterla, però, non sono previste misure più rigide da parte delle istituzioni. Che, anzi, litigano tra di loro.
La domenica nera dell'inquinamento
Palazzo Marino invoca misure condivise: «Il nostro sforzo è che sia sempre più forte la collaborazione con Provincia e Regione — auspica il sindaco Giuliano Pisapia — il problema smog non si risolve con provvedimenti in una sola città». Il primo cittadino non chiude la porta a possibili nuove misure («sulla base dei dati che avremo prenderemo le decisioni necessarie» ha detto) ma non ha anticipato quali. Entro fine mese, probabilmente mercoledì prossimo, all’ennesima cabina di regia dei sindaci dell’hinterland in Provincia, parteciperà anche il Comune: «Chiederemo alla Regione di includere anche i diesel Euro 3 nei blocchi invernali», anticipa l’assessore all’ambiente, Pierfrancesco Maran.
La Regione, però, a farsi tirare la giacchetta, non ci sta. «Abbiamo già preso molti provvedimenti in questi anni e non è che chi arriva adesso, da neofita, chiede alla Regione cosa fa», replica il governatore lombardo, Roberto Formigoni. Un commento, una polemica. «Noi neofiti abbiamo però l’ardire del fare», ribatte Carlo Monguzzi, presidente Pd della commissione comunale Ambiente. Polemiche dal centrodestra a Palazzo Marino: «È una Caporetto della qualità dell’aria pagata a caro prezzo dai milanesi», denuncia l’ex vicesindaco Riccardo De Corato, Pdl. Gli dà manforte Stefano Maullu, assessore regionale al Commercio: «Area C è un’ulteriore tassa». A De Corato risponde Sel, con Patrizia Quartieri: «De Corato dimentica che quando era assessore l’aria era avvelenata».
Intanto è ripartita contro Area C l’offensiva del comitato dei commercianti che aveva organizzato già un girotondo antiticket a Palazzo Marino, e che conta oggi su circa 500 aderenti. «Stiamo distribuendo volantini per fare una mappatura dei negozi del centro e di come si pongono verso Area C — spiega il presidente del comitato, Eleonora Scaramucci — è vero che c’è la crisi ma ci sono negozi che hanno perso fino al 70 per cento di incassi per colpa del ticket, è un disastro». I questionari, con i quali si chiede anche al negoziante che forma di protesta è pronto a fare contro il ticket — vetrine coperte o spente, giorno o ore di chiusura — , verranno raccolti anche domani, allo spazio Bossi Clerici, durante un’assemblea del comitato.
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