| Area C, stop alle 18 il giovedì prima prova di orario ridotto Il Comune accoglie la richiesta dei commercianti: in cambio, oltre allo shopping, una serie di iniziative culturali. E il nuovo orario potrebbe essere esteso ai residenti per tutti i giorni
Articolo del: 23/02/2012 Autore: ILARIA CARRA
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Telecamere di Area C spente alle 18, un’ora e mezza prima del solito, ogni giovedì. E negozi aperti fino a tardi, eventi sparsi, menu tipici nei ristoranti, cinema scontati, bike sharing prolungato. I dettagli si stanno affinando ma ormai è certo che tra due settimane, l’8 marzo, debutterà il primo “giovedì della cultura e dello shopping”: un’iniziativa che, un mese fa, i commercianti avevano richiesto per incoraggiare gli acquisti e i consumi in città in tempi di crisi (e di ticket) e che il Comune ha deciso di esaudire. Spostando in avanti le lancette della città. Si tratta di un primo esempio del cambio degli orari di Milano. Ma anche di un test per i prossimi mesi: a Palazzo Marino si sta valutando difatti se rendere definitivo lo sconto di un’ora e mezza serale di Area C per residenti del centro, turnisti, e chissà, anche per i mezzi di servizio.
Delle possibili modifiche alla congestion charge si discute da ancora prima del suo debutto, lo scorso 16 gennaio, nell’ottica di «migliorare il provvedimento». E proprio lo stop delle telecamere alle 18 invece che alle 19.30, per alcune categorie, è oggi l’ipotesi più considerata. Dalle stime comunali, lo sconto di un’ora e mezza accontenterebbe i turnisti dagli orari di lavoro particolari ma soprattutto i residenti oggi critici: è dalle 18 che dal lavoro, in media, si torna a casa. In più, si distribuirebbe quel minipicco di automobilisti che, per rientrare nella zona rossa, attendono in coda lo scoccare delle 19.30.
Per ora, il test sulla riduzione dell’orario sarà al giovedì. Ma il Comune vuole qualcosa in cambio. L’anticipo alle 18 viene concesso a patto che il mondo del commercio si dia da fare per organizzare un programma di eventi serali: dal biglietto scontato nei cinema alle visite guidate a piedi alla scoperta di chiese e monumenti, dal menu tipico nei ristoranti con piatto del giovedì alle street performance o ai reading di poesie serali. L’obiettivo è di sfruttare l’occasione per sperimentare la possibilità di allargare gli orari di fruizione della città. «Nel momento in cui il programma è vivace fino a mezzanotte può aver senso anticipare la fine dell’orario del ticket — spiega l’assessore comunale alla Mobilità, Pierfrancesco Maran — I commercianti sostengono che giovedì, dopo il sabato, è giorno di grande afflusso da fuori città. Noi miglioreremo comunque il bike sharing, aperto fino a mezzanotte, e potenzieremo anche il trasporto pubblico, ma anche chi viene in auto così non ha ostacoli e, se fa tardi, ha un modo per tornare a casa».
Per Simonpaolo Buongiardino, dirigente della Confcommercio, il giovedì così concepito «è un’iniziativa che può aiutarci in questo momento: con un calo anche solo del 15 per cento si fa fatica a mantenere l’attività in centro, con i prezzi che ci sono». Se da una parte Milano fa uno sforzo per allargare i suoi tempi, dall’altra c’è da registrare che ieri il Pirellone ha ufficializzato la presentazione del ricorso alla Consulta sulla liberalizzazione degli orari e le aperture degli esercizi commerciali decisa dal governo, introdotta col decreto “salvaItalia”. Lo ha annunciato il governatore Roberto Formigoni dopo che lo aveva deciso il Consiglio regionale.
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