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Lotta ai pirati delle piste ciclabili
multe salite del 600% in un anno
Giro di vite contro le auto in divieto di sosta: i verbali erano 376 a semestre, sono
diventati 2.682. Nel decalogo per la sicurezza in bici si parte dal rispetto dei segnali

Articolo del: 25/02/2012
Autore: ORIANA LISO

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Giacomo è morto quasi quattro mesi fa. Aveva dodici anni, andava in bici in via Solari quando, per evitare la portiera di un’auto aperta all’improvviso, finì travolto da un tram. Per ricordare lui, e per ridurre il numero di incidenti che riguardano i ciclisti, il Comune ha deciso di lavorare su più fronti. Primo: intensificando i controlli sulle piste ciclabili, ovvero multando sempre più le auto che le utilizzano come posteggi, mettendo a rischio così la sicurezza di chi va sulle due ruote (oltre che infrangendo il codice della strada). Secondo: mettendo online sul suo sito un manualetto di consigli per i ciclisti, per evitare le situazioni a rischio incidenti e per migliorare la convivenza oggi poca pacifica con gli altri utenti della strada.

Palazzo Marino ha voluto mettere a confronto i dati delle multe sulle ciclabili fatte ai tempi della vecchia giunta con i numeri delle contravvenzioni staccate dai vigili in era Pisapia: un confronto fatto per dimostrare una maggiore sensibilità per le due ruote, che si traduce in un aumento del 613,3 per cento prendendo in considerazione il periodo agosto 2011gennaio 2012 rispetto agli stessi mesi di un anno prima. In cifre, vuol dire 2.682 multe contro 376 fatte alle auto in sosta sulle ciclabili. E ancora: considerando il solo mese di gennaio, contro le 40 multe del 2010 e le 64 del 2011, quest’anno i vigili hanno fatto il pieno, con 543 verbali.

«Stiamo lavorando per restituire una Milano più vivibile anche ai ciclisti: dopo Area C, che
sta riducendo il traffico delle auto, ci occupiamo di piste e percorsi ciclabili, ma è necessario che a questo si accompagni una generale maggiore attenzione per chi va in bici», ha spiegato ieri l’assessore alla Mobilità Piefrancesco Maran alla presentazione dell’ebook 'Consigli per la sicurezza di chi va in bicicletta', realizzato dal Comune (si scarica su www.comune.milano.it) in collaborazione con Fiab Ciclobby. Su Facebook arriva immediata la replica dei ciclisti: bene preservare quelle esistenti, ma servono nuove piste ciclabili.

Sono consigli, quelli raccolti nella guida, che partono dal presupposto che i ciclisti hanno diritti ma anche doveri: come quello di rendersi visibili soprattutto al buio (con fanali e catarifrangenti), di rispettare la segnaletica (mentre spesso i ciclisti imboccano sensi vietati e attraversano dove non si potrebbe), di far capire agli automobilisti le proprie intenzioni, senza svolte improvvise. Il manuale censisce undici tipi più frequenti di collisione — incroci, portiere aperte, semaforo rosso, “ganci” — e dà consigli per evitare di trovarsi in quelle situazioni.

«I ciclisti devono ricordarsi quattro regole fondamentali: farsi vedere, farsi sentire, conoscere e rispettare le norme, essere prudenti», ricorda il presidente di Fiab Ciclobby Eugenio Galli. E per ricordare ai ciclisti che anche loro sono utenti della strada, il manuale ricorda anche le infrazioni più comuni delle due ruote e l’importo delle relative multe: girare senza luci di notte o senza campanello può costare fino a 94 euro, e così anche portare in giro un bimbo in bici senza seggiolino di sicurezza. Attenti a cuffie e telefonino: la multa va da 152 euro (se si paga entro due mesi) fino a 608 euro.

Commento: Multe ai ciclisti? Ma se quando capita, la cosa finisce sui giornali!!! Eppure la categoria dei ciclisti è quella che, in media, rispetta meno il codice della strada!

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