Articolo del: 14/06/2008 Autore: Thomas MacKinson
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Appalti d’oro all’ombra delle gallerie della metropolitana. Ritardi e costi che lievitano senza controllo e premi offerti agli esecutori al posto delle penali. Tutto questo è puntigliosamente descritto nelle conclusioni di un’indagine interna al Comune di Milano sulla gestione di Metropolitana milanese (Mm), la società di progettazione al 100% controllata da palazzo Marino. A svelarne l’esito è l’agenzia Radiocor.
L’INDAGINE
Il documento contesta a Mm «un controllo sulle imprese inefficace e inadatto (…) contratti assegnati senza prevedere oneri per la sicurezza, e gestiti con disinvoltura e superficialità tali da potere creare un danno alla società». Gli anni sotto esame sono quelli dal 2003 al 2006, durante la gestione del presidente Giulio Burchi. In particolare su sei appalti presi in esame, per l’importo di 163milioni di euro, quattro risultano “irregolari”. Un capitolo specifico riguarda l’acquedotto ma il dente che duole di più è quello della rete metropolitana. Il lotto in questione è il prolungamento della linea 1 da Molino Dorino a Rho Fiera.
IL MECCANISMO
Un appalto da 122 milioni di euro che si aggiudica la cordata Ati Torno/Fiat ingeneering/Iclet e prevede la consegna dei lavori entro l’aprile 2005. Ma già nel 2004 il count down segna ritardi legati a problematiche geotecniche. Tanto che il 4 ottobre di quell’anno le parti convengono di fare slittare il termine di 291 giorni, al 24 gennaio 2006. Passa un mese e Mm e consorzio sottoscrivono un nuovo accordo. Il punto è che anziché prevedere penali, il nuovo contratto sancisce un premio di accelerazione sollecitato dalla Regione Lombardia guidata da Roberto Formigoni. L’esecutore riceverà 9,7 milioni se completerà l’appalto entro il 2 dicembre 2005. I lavori vengono terminati in effetti entro il 30 agosto 2005. Il consorzio incassa il premio senza che Mm, precisa il Comune, «effetti alcun collaudo parziale».
POSSIBILI SVILUPPI
Il punto delicato della vicenda è che questa prassi potrebbe in realtà essere stata regola. Il prolungamento della linea Gialla da Dergano a Comasina è in forte ritardo e le parti in causa sono le stesse: Mm ed Ati Torno. Anche il prolungamento della Rossa da Sesto a Monza è in ritardo di tre anni. I costi sono lievitati da 174 milioni a 203. Altro caso È quello dell’acquedotto milanese. L’appalto affidato nel 2004 al consorzio Geos, inizialmente previsto per 1,66 milioni arriva a quasi 3 milioni di euro. Questo a causa di ulteriori commesse date alla Geos per 700mila euro senza alcuna formalizzazione, quando invece «sarebbe stata necessaria - sottolineano i tecnici del Comune - una nuova gara», e al pagamento al consorzio di 428mila euro per spese di scavi e demolizioni che, per la maggior parte, dovevano essere svolti gratuitamente.
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